Marco ha dodici anni e la testa piena di fantasie, si diverte a guardare film d’avventura, vecchi e nuovi, e a “fare” la parte del protagonista. Il suo sogno più grande è viaggiare nel tempo, come Martin, il protagonista di “Ritorno al futuro”, vecchio film degli anni Ottanta.Luca ha quattordici anni, è un ragazzino maturo, intelligente e con la testa sulle spalle, ama l’arte, ma non sa dipingere. Il suo sogno più grande è diventare un artista.Giorgio ha dodici anni, è un ragazzino piagnucolone e rompiscatole, sogna di vivere in mare, magari su uno yacht.I tre ragazzini, insieme alle loro famiglie, si ritrovano a Roccafiorita, un paesino sulle Madonie, immerso nel verde e lontano dal mare, si annoiano e un giorno convincono Guglielmo (l’amico venticinquenne, studente non brillante di filosofia) a farsi accompagnare in una bottega di anticaglie dove li accoglie Domitilla, una vecchia signora con le rotelle fuori posto che sostiene di avere cinquecento anni, grazie a un elisir di non buona qualità che avrebbe assunto da giovane. Tutti i ragazzi, alla fine, comprano qualcosa: Marco una vecchia cinepresa che funziona a sequenze con la quale, gli assicura Domitilla, riuscirà a viaggiare nel tempo, ma solo nel passato, e a compiere un’importante missione; Luca una teiera sbeccata che Domitilla assicura essere stata la lampada di Aladino con tanto di genio dentro; Giorgio una zucca avvizzita che potrà trasformare in yacht e Guglielmo, riluttante al filtro d’amore, compra una vecchia Olivetti con la quale potrà scrivere una lettera d’amore ad Adelina, la ragazza di cui è innamorato da sei anni e che non si è mai accorta di lui.
La diciottesima sequenza
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