Una Milano estiva, calda e punteggiata da temporali ricorrenti fa da sfondo a questo noir, Big Muff, il grande parlatore. Un giornalista incrocia per caso una storia di omicidio. Faccendieri che nascondono conti offshore. Funzionari di partito che pensano a truccare appalti, distribuire bustarelle, nascondere i rimborsi elettorali in Svizzera e inviarli nei paradisi fiscali. Luoghi dove dimorano i soldi, ma non gli uomini, che devono rimanere qui a difenderli e a tentare di arraffarne degli altri. L'incontro imprevisto con una ragazza cinese che sembra una figurina educata di Holly Hobbie. L'aldilà incombente sopra ogni cosa con i morti che tentano di comunicare con i vivi... Big Muff, diviene così un viaggio imprevisto dentro una Milano bagnata dalla pioggia e bella come un amore giovanile, che nasconde storie dolorose con il pudore beneducato delle signore borghesi di una volta.
Recensioni:
"Un giornalista precario e randagio, al riparo dopo un'inchiesta scottante, scopre il cadavere di una ragazza... Un noir avvincente ambientato in una Milano calda e afosa, scritto anche con un preciso riferimento alla realtà di questi mesi: l'intreccio tra politica e affari, la corruzione purtroppo mai estirpata." (Estratto quotidiano Gazzetta di Mantova 24 Giugno 2013).
"Il titolo, Big Muff, sembra alludere alla "grande muffa", a un sistema marcio e corrotto. In realtà richiama da un alto, il pedale di distorsione musicale prodotto dalla Electro Harmonix e, dall'altro, un'espressione tipica dello slang americano, in cui "big muff" significa "il grande parlatore". Grande parlatore o meglio gola profonda è Emanuele Prendiani, protagonista del romanzo noir di Ezio Gavazzeni... Bravo soprattutto a non farsi incastrare. Almeno fino all'incontro con Stefano Metz, giornalista freelance e multitasking - in una sola parola: precario - che si imbatte in questa vicenda e nell'omicidio di una ragazza... Sullo sfondo, ma forse sarebbe più esatto dire in primo piano, si staglia Milano, insolitamente calda e sorniona... Nel suo clima opprimente, che induce al misfatto più che all'inerzia, si muovono una serie di personaggi inquietanti... Non manca neppure nel libro un omaggio a Dino Buzzati, una comparsa... si chiama Giovanni Drogo, come il protagonista de "Il deserto dei tartari" e un "Deserto dei tartari" in chiave moderna è il romanzo stesso di Gavazzeni, segnato dall'attesa perenne che si risolva il caso... ...come tutti i noir, la ricerca del colpevole coincide alla fine con la ricerca di un senso o di una verità. Fosse vera la storia, si chiamerebbe verità giudiziaria. Ma si tratta di fiction e allora la chiamiamo verità narrativa." (Estratto quotidiano Libero 25 Maggio 2013).
"Un titolo un po' misterioso (Big Muff nello slang americano è il Gran Parlatore, questa figura da faccendiere e giostraio del malaffare che domina il romanzo) e una bella copertina per un noir classico, scorrevole e provocante. Ezio Gavazzeni conduce il lettore in cento situazioni intricate apparentemente slegate fra di loro... Tutto inizia da un delitto, ma c'è anche una ragazza cinese, personaggio ambiguo... e c'è un giornalista diventato quasi inconsapevolmente il filo conduttore alla ricerca del movente del delitto... Non è un libro di denuncia ma piuttosto il racconto di una storia forte, sentita nel profondo e fortemente esplorata... lungo le strade vissute della Milano estiva." (Estratto rivista letteraria Leggere Tutti Dicembre 2012).
Recensioni:
"Un giornalista precario e randagio, al riparo dopo un'inchiesta scottante, scopre il cadavere di una ragazza... Un noir avvincente ambientato in una Milano calda e afosa, scritto anche con un preciso riferimento alla realtà di questi mesi: l'intreccio tra politica e affari, la corruzione purtroppo mai estirpata." (Estratto quotidiano Gazzetta di Mantova 24 Giugno 2013).
"Il titolo, Big Muff, sembra alludere alla "grande muffa", a un sistema marcio e corrotto. In realtà richiama da un alto, il pedale di distorsione musicale prodotto dalla Electro Harmonix e, dall'altro, un'espressione tipica dello slang americano, in cui "big muff" significa "il grande parlatore". Grande parlatore o meglio gola profonda è Emanuele Prendiani, protagonista del romanzo noir di Ezio Gavazzeni... Bravo soprattutto a non farsi incastrare. Almeno fino all'incontro con Stefano Metz, giornalista freelance e multitasking - in una sola parola: precario - che si imbatte in questa vicenda e nell'omicidio di una ragazza... Sullo sfondo, ma forse sarebbe più esatto dire in primo piano, si staglia Milano, insolitamente calda e sorniona... Nel suo clima opprimente, che induce al misfatto più che all'inerzia, si muovono una serie di personaggi inquietanti... Non manca neppure nel libro un omaggio a Dino Buzzati, una comparsa... si chiama Giovanni Drogo, come il protagonista de "Il deserto dei tartari" e un "Deserto dei tartari" in chiave moderna è il romanzo stesso di Gavazzeni, segnato dall'attesa perenne che si risolva il caso... ...come tutti i noir, la ricerca del colpevole coincide alla fine con la ricerca di un senso o di una verità. Fosse vera la storia, si chiamerebbe verità giudiziaria. Ma si tratta di fiction e allora la chiamiamo verità narrativa." (Estratto quotidiano Libero 25 Maggio 2013).
"Un titolo un po' misterioso (Big Muff nello slang americano è il Gran Parlatore, questa figura da faccendiere e giostraio del malaffare che domina il romanzo) e una bella copertina per un noir classico, scorrevole e provocante. Ezio Gavazzeni conduce il lettore in cento situazioni intricate apparentemente slegate fra di loro... Tutto inizia da un delitto, ma c'è anche una ragazza cinese, personaggio ambiguo... e c'è un giornalista diventato quasi inconsapevolmente il filo conduttore alla ricerca del movente del delitto... Non è un libro di denuncia ma piuttosto il racconto di una storia forte, sentita nel profondo e fortemente esplorata... lungo le strade vissute della Milano estiva." (Estratto rivista letteraria Leggere Tutti Dicembre 2012).