Senza di loro, forse, il mito del Manchester United non sarebbe mai nato. Senza quel maledetto incidente aereo, che un freddo pomeriggio di febbraio di quasi cinquant’anni fa li decimò a Monaco di Baviera, la storia del calcio inglese sarebbe sicuramente differente. Li chiamavano Busby Babes per via della loro giovane età e perché erano allenati da uno dei più grandi tecnici di tutti i tempi.
Quel sir Matt Busby che, dopo aver fatto resuscitare i Red Devils una volta terminata la Seconda guerra mondiale ed essere riuscito a costruito un team formidabile fatto di sole stelle del vivaio, seppe ricominciare da capo. Con pazienza e determinazione il tecnico scozzese una calda serata del maggio 1968 arrivò a coronare il suo sogno, vincere la Coppa dei Campioni per onorare la memoria di quegli otto ragazzi che dieci anni prima avevano trovato la morte sulla pista di un aeroporto tedesco.
Quel sir Matt Busby che, dopo aver fatto resuscitare i Red Devils una volta terminata la Seconda guerra mondiale ed essere riuscito a costruito un team formidabile fatto di sole stelle del vivaio, seppe ricominciare da capo. Con pazienza e determinazione il tecnico scozzese una calda serata del maggio 1968 arrivò a coronare il suo sogno, vincere la Coppa dei Campioni per onorare la memoria di quegli otto ragazzi che dieci anni prima avevano trovato la morte sulla pista di un aeroporto tedesco.