Il saggio tratta dei vini e della loro produzione nel corso del Rinascimento, specificatamente del Rinascimento fiorentino-toscano, terra d’elezione del nuovo sentire che si diffonderà in tutta l’Europa Occidentale. Il tono è colloquiale ed informale, ma allo stesso tempo rigoroso nei riferimenti e nelle ricostruzioni. L’analisi della produzione vinicola durante il Rinascimento attraverso le tecniche, l’economia, gli usi e i costumi del tempo. Dove si sottolinea il debito che l’intero Rinascimento deve all’inebriante diffusione del vino durante il basso Medioevo. Un danzare leggero tra ambiti disciplinari diversi, per meglio gustare il forte sapore dei “robusti” e pregiati vini bianchi “grechi”, e l’euforica ebbrezza dei popolare e più diffusi “leggeri” vini rossi. Dalle raffinatezze dei pochi nobili e dei grandi borghesi, ai tanti “contadini che beono aceto”.
Il vino nel rinascimento toscano
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