Ci troviamo in una comunità contadina, di quelle dove il tempo è scandito dai ritmi della semina e del raccolto, dove il frutto della terra e l'allevamento degli animali rappresentano le uniche fonti di sostentamento. La vita è regolata dai rigidi valori morali della religione evangelica, la cui presenza si avverte in maniera piuttosto opprimente, al punto che ogni azione sembra essere misurata in base al metro di giudizio di ciò che "sta bene agli occhi di Dio". In questa comunità, apparentemente così sana e ligia, cova segretamente il vizio. È un'estate torrida. Il caldo afoso e le mosche rendono l'atmosfera del luogo ancora più insopportabile e asfissiante. Il giovane Martin conduce la sua abituale vita contadina insieme ai genitori e a Caleb, il lavorante ventenne ingaggiato da suo padre, un uomo severo e violento, per sopperire ai limiti fisici del figlio. Quando Martin e Caleb non sono impegnati nelle dure attività agricole, si divertono a svagarsi nei campi e, in particolare, amano spiare dalla finestra la professoressa di Francese, Eva Besson, che ha la strana abitudine di girare seminuda per casa. E dove c'è lei, ci sono i corvi: segno di un oscuro presagio.
Il tempo caldo delle mosche
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