Stadio Olimpico di Berlino
4 Agosto 1936
Il mondo si avvia a piccoli passi verso una nuova guerra.
A est l'Unione Sovietica medita l'annessione della Polonia, schiacciata tra i russi e la Repubblica Socialista di Germania, nata dopo le elezioni del '33.
L'alleanza fascista, formata da Austria, Italia e Spagna, guarda preoccupata il nemico comunista.
Regno Unito e Francia meditano eventuali contromosse da adottare, se Stalin dovesse invadere la Polonia.
Oltreoceano gli Stati Confederati d'America paiono propensi a seguire una politica isolazionista. Il massimo che Roosevelt potrebbe fare, in caso di conflitto, è finanziare ciò che rimane del piccolo movimento nazionalista tedesco, in esilio dopo la morte dell'ambizioso demagogo Hitler, epurato dopo un fallito putsch.
Ma nell'agosto del '36 ogni confronto, anche il più aspro, si consuma soltanto sui campi dei giochi olimpici.
La finale più attesa, quella del salto in lungo, mette a confronto degli straordinari campioni, costretti a reggere l'onore dei loro paesi.
Carl Ludwig Long, il tedesco che ha preso la nazionalità austriaca per ribellarsi ai socialisti.
Naoto Taijmo, il più valido atleta giapponese.
Bob Clark, uomo di punta del team olimpico americano, ancora una volta privo di atleti di colore.
Arturo Maffei, che gareggia per il Regno d'Italia e per Benito Mussolini.
E Jesse Owens, l'afroamericano che a sorpresa i socialisti tedeschi hanno schierato per sfidare il resto del mondo...
- - -
Un racconto ucronico ambientato durante le Olimpiadi di Berlino del 1936.
Una storia di "what if" sportivo e geopolitico.
Il sito dell'autore: https://alessandrogirola.me/
4 Agosto 1936
Il mondo si avvia a piccoli passi verso una nuova guerra.
A est l'Unione Sovietica medita l'annessione della Polonia, schiacciata tra i russi e la Repubblica Socialista di Germania, nata dopo le elezioni del '33.
L'alleanza fascista, formata da Austria, Italia e Spagna, guarda preoccupata il nemico comunista.
Regno Unito e Francia meditano eventuali contromosse da adottare, se Stalin dovesse invadere la Polonia.
Oltreoceano gli Stati Confederati d'America paiono propensi a seguire una politica isolazionista. Il massimo che Roosevelt potrebbe fare, in caso di conflitto, è finanziare ciò che rimane del piccolo movimento nazionalista tedesco, in esilio dopo la morte dell'ambizioso demagogo Hitler, epurato dopo un fallito putsch.
Ma nell'agosto del '36 ogni confronto, anche il più aspro, si consuma soltanto sui campi dei giochi olimpici.
La finale più attesa, quella del salto in lungo, mette a confronto degli straordinari campioni, costretti a reggere l'onore dei loro paesi.
Carl Ludwig Long, il tedesco che ha preso la nazionalità austriaca per ribellarsi ai socialisti.
Naoto Taijmo, il più valido atleta giapponese.
Bob Clark, uomo di punta del team olimpico americano, ancora una volta privo di atleti di colore.
Arturo Maffei, che gareggia per il Regno d'Italia e per Benito Mussolini.
E Jesse Owens, l'afroamericano che a sorpresa i socialisti tedeschi hanno schierato per sfidare il resto del mondo...
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Un racconto ucronico ambientato durante le Olimpiadi di Berlino del 1936.
Una storia di "what if" sportivo e geopolitico.
Il sito dell'autore: https://alessandrogirola.me/