- Menzione Speciale "Premio Mario Tobino" -
Un altro giorno.
Dal letto guardava la luce che filtrava dalle persiane e che le appariva terribilmente vivida e dorata. Così viva da stringerle il cuore in una morsa dolorosa.
Serrò le palpebre esausta.
Quel dolore non la avrebbe mai abbandonata… quel dolore la stava conducendo per mano alla pazzia. Ne era consapevole e non riusciva ad opporsi.
Non voleva alzarsi. Voleva rimanere là, accucciata sul letto con il capo sprofondato nel cuscino. E non udire più nulla. Sentirsi sola su quella zattera amica che si perdeva in un mare grigio e infinito… lontano…
Tutto era lontano. Dentro di lei vorticava un urlo di gelo.
Vi era solo dolore. Null'altro.
Violento il suono lacerante di una ambulanza in fuga la obbligò a riaprire gli occhi e la luce la aggredì ferocemente. Il rumore della città si gonfiava in quel mattino di primavera e non voleva spegnersi.
«Zitti… zitti! Non vedete? Io impazzisco.» sussurrava una voce dentro di lei.
Un altro giorno.
Dal letto guardava la luce che filtrava dalle persiane e che le appariva terribilmente vivida e dorata. Così viva da stringerle il cuore in una morsa dolorosa.
Serrò le palpebre esausta.
Quel dolore non la avrebbe mai abbandonata… quel dolore la stava conducendo per mano alla pazzia. Ne era consapevole e non riusciva ad opporsi.
Non voleva alzarsi. Voleva rimanere là, accucciata sul letto con il capo sprofondato nel cuscino. E non udire più nulla. Sentirsi sola su quella zattera amica che si perdeva in un mare grigio e infinito… lontano…
Tutto era lontano. Dentro di lei vorticava un urlo di gelo.
Vi era solo dolore. Null'altro.
Violento il suono lacerante di una ambulanza in fuga la obbligò a riaprire gli occhi e la luce la aggredì ferocemente. Il rumore della città si gonfiava in quel mattino di primavera e non voleva spegnersi.
«Zitti… zitti! Non vedete? Io impazzisco.» sussurrava una voce dentro di lei.