"Sei sicuro che questa moto vada bene?" mi aveva chiesto la mia compagna mentre tentavamo di salire al Paso de Jama, l'unico valico attraverso le Ande dal Cile all'Argentina che non fosse bloccato dalla neve in quel momento. La domanda era più che comprensibile, sulla ripida salita non riuscivamo a percorrere neanche un chilometro di fila senza fermarci a far raffreddare il motore. E lo era ancora di più perchè la moto era nuova ed eravamo all'inizio di un viaggio attraverso il Sud America di 25000 km, secondo un calcolo approssimativo.
La moto con i suoi 125cc era indubbiamente sottodimenesionata per un viaggio in coppia con i bagagli, attraverso le Ande, con tanti passi oltre i 4000 metri. "Normalmente los gringos viajan con una BMW gigante" mi aveva detto il proprietario della stanza dove dormivamo a Santiago del Cile, poco prima della partenza. I gringos in Sud America sono gli stranieri. L'avevo guardato in cagnesco mentre cercavo un modo di far stare in equilibrio un'enorme borsone sul portapacchi, senza molto successo. Non c'era stato però bisogno di ribattere che una BMW costava almeno come una dozzina di moto come la nostra. "Mas simpatico asi que con una BMW!" ci aveva detto al momento dei saluti. Facevamo ridere insomma, ma lo diceva in senso buono.
Potevamo permetterci una velocità di 60 km/h in piano e fino alla prima vera salita non c'erano state grosse difficoltà. Attraversare le Ande era però un passaggio obbligato, il nostro viaggio dipendeva da quel passo. E nelle tre ore che abbiamo impiegato per i primi 27 km di quella brusca salita che portava fino a quasi 5000 metri, mentre rispondevo che la moto andava benone, non ne ero del tutto sicuro. Poi, quando restavano più di 200 km sul filo dei 4000 metri, la bellezza del paesaggio ha avuto la meglio su tutto. Sulle dita delle mani irrigidite dal freddo che si muovevano appena e sulle poche possibilità che avevamo di riuscire a scendere dall'altra parte del passo prima che facesse notte.
All'alba del giorno dopo non eravamo molto riposati, ma avevamo passato la lunga notte in quota e potevamo iniziare la discesa fino a Purmamarca. Avevamo attraversato le Ande. Un paio di giorni più tardi un ragazzo argentino mi aveva chiesto dove stessimo andando. Avevo risposto che andavamo in Patagonia, ma prima passavamo dalla Bolivia, dal Perù e magari, se facevamo in tempo, anche dalle cascate di Iguazù.
"Que le vaya muy bien!"aveva risposto. Non ci aveva augurato solo che tutto andasse bene, ci aveva augurato che andasse molto bene e quel molto mi era piaciuto tantissimo.
Per vedere delle foto del viaggio: chiccoatw.altervista.org
La moto con i suoi 125cc era indubbiamente sottodimenesionata per un viaggio in coppia con i bagagli, attraverso le Ande, con tanti passi oltre i 4000 metri. "Normalmente los gringos viajan con una BMW gigante" mi aveva detto il proprietario della stanza dove dormivamo a Santiago del Cile, poco prima della partenza. I gringos in Sud America sono gli stranieri. L'avevo guardato in cagnesco mentre cercavo un modo di far stare in equilibrio un'enorme borsone sul portapacchi, senza molto successo. Non c'era stato però bisogno di ribattere che una BMW costava almeno come una dozzina di moto come la nostra. "Mas simpatico asi que con una BMW!" ci aveva detto al momento dei saluti. Facevamo ridere insomma, ma lo diceva in senso buono.
Potevamo permetterci una velocità di 60 km/h in piano e fino alla prima vera salita non c'erano state grosse difficoltà. Attraversare le Ande era però un passaggio obbligato, il nostro viaggio dipendeva da quel passo. E nelle tre ore che abbiamo impiegato per i primi 27 km di quella brusca salita che portava fino a quasi 5000 metri, mentre rispondevo che la moto andava benone, non ne ero del tutto sicuro. Poi, quando restavano più di 200 km sul filo dei 4000 metri, la bellezza del paesaggio ha avuto la meglio su tutto. Sulle dita delle mani irrigidite dal freddo che si muovevano appena e sulle poche possibilità che avevamo di riuscire a scendere dall'altra parte del passo prima che facesse notte.
All'alba del giorno dopo non eravamo molto riposati, ma avevamo passato la lunga notte in quota e potevamo iniziare la discesa fino a Purmamarca. Avevamo attraversato le Ande. Un paio di giorni più tardi un ragazzo argentino mi aveva chiesto dove stessimo andando. Avevo risposto che andavamo in Patagonia, ma prima passavamo dalla Bolivia, dal Perù e magari, se facevamo in tempo, anche dalle cascate di Iguazù.
"Que le vaya muy bien!"aveva risposto. Non ci aveva augurato solo che tutto andasse bene, ci aveva augurato che andasse molto bene e quel molto mi era piaciuto tantissimo.
Per vedere delle foto del viaggio: chiccoatw.altervista.org