Una pluralità di voci ed umori in una persona sola, in cui trovano spazio la rabbia e la malinconia, la tenerezza e la violenza, la futile superficialità e la profondità assoluta, il parlato vivido e becero e la prosa compassata dal sapore antico, lunghi monologhi e dialoghi fulminanti. E poi le voci degli altri, la musica, le citazioni, i riferimenti culturali, i paesaggi urbani ed antropologici, insomma tutto il campionario di una vita vissuta che non può non riguardarci, almeno un po’, in quanto esseri umani o meglio “mammiferi tristi” che si pettinano. Perché alla fine è vero, “certi giorni sono migliori di altri giorni”, ma “le storie degli uomini si assomigliano tutte”.
Certi giorni sono migliori di altri giorni (Collirio)
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