E’ un escursionismo consapevole, e di scoperta, quello proposto in questa guida. Raccoglie infatti informazioni, notizie e curiosità di circa numerose località della Tuscia (la provincia di Viterbo, più la parte settentrionale della provincia di Roma e alcune località delle province di Grosseto e di Terni prossime al confine regionale) che per le loro storie, per il paesaggio, per le leggende, per le atmosfere, si rivelano di grande suggestione e interesse per gli escursionisti, soprattutto per quelli che non si accontentano delle mete scontate e abituali, ma che cercano la “scoperta” e l’emozione, oltre alla possibilità di vivere ore piacevoli all’aria aperta.
La Tuscia è la provincia meno popolata del Lazio, ma è anche la più ricca di aree naturali rilevanti, di necropoli, di siti archeologici unici per fascino e monumentalità, il tutto inserito in un paesaggio indimenticabile, forse unico in Italia, dove il mistero aleggia ovunque e costituisce la “spezia” in più che dà sapore ad un viaggio, a un fine settimana, a una semplice passeggiata.
Per ogni contesto paesaggistico, ambientale e architettonico sono indicati gli elementi che lo rendono unico e meritevole di una visita, insieme a itinerari con le indicazioni pratiche per raggiungere e fruire in modo corretto e soddisfacente i siti più interessanti e particolari.
Il focus è posto in particolare sulle località non solo poco note, ma anche in grado di regalare emozioni, di far riflettere, di far scoprire storie di un passato più o meno remoto. In fondo la Tuscia è una terra che si presta a una simile interpretazione del Genius Loci: vista dai monti di Castro o dal Cimino, o anche dal Soratte, appare come una sorta di ampia pianura coltivata, in molti punti dolcemente ondulata, ma priva di elementi orografici rilevanti. Ma è un inganno ottico, perché la Tuscia è una terra sottosopra: i vulcani che la sovrastano (e che oggi ospitano gli splendidi laghi di Bolsena, Vico e Mezzano) depositarono durante le eruzioni strati di tenero tufo, facilmente erodibile dai numerosi corsi d’acqua, che in questo modo crearono centinaia di gole, localmente chiamate Forre. Ed è qui che gli antichi popoli, e soprattutto gli etruschi, scavarono le proprie necropoli, è qui che i Romani fecero passare le proprie strade, edificando ponti arditi e scavando passaggi, è a picco sulle pareti verticali che nel medioevo vennero edificati centinaia di possenti castelli proprio a controllo delle antiche strade, frequentate dai commercianti e dai pellegrini, è qui, infine, che la natura prende il sopravvento, creando ambienti di infinita suggestione, tutti da scoprire.
Molte di queste località non sono attrezzate per l’escursionista. Occorre affidarsi all’istinto, al proprio spirito avventuroso: in fondo si tratta di una vera e propria esplorazione, anche se a corto raggio. Quasi mai, infatti, gli itinerari compresi nella guida sono pensati per l’escursionista classico, interessato a ore di cammino e dislivelli importanti. Gli itinerari di questa guida si rivolgono al viaggiatore curioso, che ama fermarsi per dialogare con lo spirito dei luoghi, che non si accontenta di passare veloce, scattare una precipitosa fotografia e proseguire; offre spunti agli amanti del bello, della natura e dell’archeologia, i tre elementi –inestricabili- che costituiscono il fascino antico, eppure attuale, di questa terra straordinaria chiamata Tuscia, la terra dei Tursha, popolo dalle origini misteriose, grandi navigatori, abituati a guardare più nel ventre di Madre Terra che verso il cielo sconfinato dove lo sguardo si perde invano alla ricerca degli dei…
La Tuscia è la provincia meno popolata del Lazio, ma è anche la più ricca di aree naturali rilevanti, di necropoli, di siti archeologici unici per fascino e monumentalità, il tutto inserito in un paesaggio indimenticabile, forse unico in Italia, dove il mistero aleggia ovunque e costituisce la “spezia” in più che dà sapore ad un viaggio, a un fine settimana, a una semplice passeggiata.
Per ogni contesto paesaggistico, ambientale e architettonico sono indicati gli elementi che lo rendono unico e meritevole di una visita, insieme a itinerari con le indicazioni pratiche per raggiungere e fruire in modo corretto e soddisfacente i siti più interessanti e particolari.
Il focus è posto in particolare sulle località non solo poco note, ma anche in grado di regalare emozioni, di far riflettere, di far scoprire storie di un passato più o meno remoto. In fondo la Tuscia è una terra che si presta a una simile interpretazione del Genius Loci: vista dai monti di Castro o dal Cimino, o anche dal Soratte, appare come una sorta di ampia pianura coltivata, in molti punti dolcemente ondulata, ma priva di elementi orografici rilevanti. Ma è un inganno ottico, perché la Tuscia è una terra sottosopra: i vulcani che la sovrastano (e che oggi ospitano gli splendidi laghi di Bolsena, Vico e Mezzano) depositarono durante le eruzioni strati di tenero tufo, facilmente erodibile dai numerosi corsi d’acqua, che in questo modo crearono centinaia di gole, localmente chiamate Forre. Ed è qui che gli antichi popoli, e soprattutto gli etruschi, scavarono le proprie necropoli, è qui che i Romani fecero passare le proprie strade, edificando ponti arditi e scavando passaggi, è a picco sulle pareti verticali che nel medioevo vennero edificati centinaia di possenti castelli proprio a controllo delle antiche strade, frequentate dai commercianti e dai pellegrini, è qui, infine, che la natura prende il sopravvento, creando ambienti di infinita suggestione, tutti da scoprire.
Molte di queste località non sono attrezzate per l’escursionista. Occorre affidarsi all’istinto, al proprio spirito avventuroso: in fondo si tratta di una vera e propria esplorazione, anche se a corto raggio. Quasi mai, infatti, gli itinerari compresi nella guida sono pensati per l’escursionista classico, interessato a ore di cammino e dislivelli importanti. Gli itinerari di questa guida si rivolgono al viaggiatore curioso, che ama fermarsi per dialogare con lo spirito dei luoghi, che non si accontenta di passare veloce, scattare una precipitosa fotografia e proseguire; offre spunti agli amanti del bello, della natura e dell’archeologia, i tre elementi –inestricabili- che costituiscono il fascino antico, eppure attuale, di questa terra straordinaria chiamata Tuscia, la terra dei Tursha, popolo dalle origini misteriose, grandi navigatori, abituati a guardare più nel ventre di Madre Terra che verso il cielo sconfinato dove lo sguardo si perde invano alla ricerca degli dei…