Il racconto della vita del padre della commedia all’italiana. Novantacinque anni che comprendono una carrellata lungo settant’anni di cinema italiano, due guerre mondiali, un boom economico...
Una storia che finisce per intrecciarsi con quella del nostro paese, di cui Monicelli è stato un testimone partecipe, mettendo in scena i vizi degli italiani con il suo sguardo spietato.
Regista geniale e uomo difficile che non si è mai lasciato conoscere, fedele alla sua idea che i sentimenti è meglio non manifestarli.
È un’operazione complicata scrivere una biografia di Mario Monicelli.
Era “il re dell’understatement, che io chiamo pudore, e nessun regista-autore al mondo ne ha mai avuto tanto nel proprio lavoro.
Monicelli si farebbe impiccare piuttosto che parlare di ‘ispirazione’, di ‘anima’, di ‘creatività’. Non direbbe ‘noi artisti’ neppure sotto tortura, né farebbe mai un capriccio per ottenere “il dovuto” da un produzione, ma lo farà per ottenere l’inutile, e tutto a suo danno”.
Non ci si può quindi stupire se quando parlava di sé, spesso il racconto prendesse pieghe strane: diceva di essere nato a Viareggio, ma in realtà era nato a Roma. Perché? Secondo la sua ultima compagna Chiara Rapaccini: “Fondamentalmente perché così aveva deciso lui e così doveva essere. Mario era un gran bugiardo.
A volte si divertiva a cambiare persino la sua data di nascita”…
Una storia che finisce per intrecciarsi con quella del nostro paese, di cui Monicelli è stato un testimone partecipe, mettendo in scena i vizi degli italiani con il suo sguardo spietato.
Regista geniale e uomo difficile che non si è mai lasciato conoscere, fedele alla sua idea che i sentimenti è meglio non manifestarli.
È un’operazione complicata scrivere una biografia di Mario Monicelli.
Era “il re dell’understatement, che io chiamo pudore, e nessun regista-autore al mondo ne ha mai avuto tanto nel proprio lavoro.
Monicelli si farebbe impiccare piuttosto che parlare di ‘ispirazione’, di ‘anima’, di ‘creatività’. Non direbbe ‘noi artisti’ neppure sotto tortura, né farebbe mai un capriccio per ottenere “il dovuto” da un produzione, ma lo farà per ottenere l’inutile, e tutto a suo danno”.
Non ci si può quindi stupire se quando parlava di sé, spesso il racconto prendesse pieghe strane: diceva di essere nato a Viareggio, ma in realtà era nato a Roma. Perché? Secondo la sua ultima compagna Chiara Rapaccini: “Fondamentalmente perché così aveva deciso lui e così doveva essere. Mario era un gran bugiardo.
A volte si divertiva a cambiare persino la sua data di nascita”…