Del sangue non siamo padroni

“Nessuno è padrone del proprio sangue”. Non lo è il giovane e brillante impiegato Giovanni Sillani, che ha la sventura di essere freddato domenica 20 febbraio 1966 con ancora negli occhi l’allegria e l’esuberanza regalata dalla prima sfilata del Carnevale di San Vincenzo. Così come non lo fu Antonio Magrini, detto il Basilocco, che cercava nelle miniere di Campiglia Marittima una vita migliore rispetto ad un’esistenza di miseria e disperazione. Quando il giovane siciliano Corrado Cannizzaro, maresciallo dei Carabinieri, da poco giunto al comando della piccola stazione di San Vincenzo, si trova al cospetto di un morto ammazzato, ancora non sa che le indagini lo porteranno ad incappare in altri delitti, rimasti impuniti per oltre vent’anni. Un’inchiesta che agiterà le placide acque della cittadina balneare, nel pieno dell’espansione edilizia degli anni del boom economico e dell’avventura turistica. E anche il Maresciallo avrà il suo bel daffare, per dominare il proprio sangue.