Una raccolta di racconti? Troppo riduttivo. Una biografia e un testamente è più appropriato. Sangue, profumo di donna e di terra, trasparenza d'acqua e fango. L'amore, di quello più forte, che coinvolge tutto e non dà tregua.
Fulvio Pèrtili
“Vorrei, seduto, prenderti sulle mie ginocchia, guardarti negli occhi lungamente, finché il mio sguardo d’amore non sciolga le tue difese. Poi riempirti di baci, dolci, lenti e così veloci da fermare il tuo tempo, lì dove i capelli si attaccano alla tua fronte, dove le tue sopraciglia sconfinano nelle tue palpebre, poi sempre più piano a cercare le tue narici, le tue guance, gli angoli della tua bocca. Mormorare nelle tue orecchie, senza dirti che ti amo.
Vorrei percorrere il tuo collo, perdermi nella tua nuca, sentire il tuo odore di femmina. E tornare ai tuoi occhi, diventati luminosi, a cercare ciò che è dentro di te, insieme.
Poi il tuo Essere… la curva dolce del tuo seno, la tua pelle liscia e morbida, di pesca, l’incavo delle tue natiche dove affogare, le mie mani che ti cercano, le tue che mi chiedono di non lasciarti, mai più.”
Fulvio Pèrtili
“Vorrei, seduto, prenderti sulle mie ginocchia, guardarti negli occhi lungamente, finché il mio sguardo d’amore non sciolga le tue difese. Poi riempirti di baci, dolci, lenti e così veloci da fermare il tuo tempo, lì dove i capelli si attaccano alla tua fronte, dove le tue sopraciglia sconfinano nelle tue palpebre, poi sempre più piano a cercare le tue narici, le tue guance, gli angoli della tua bocca. Mormorare nelle tue orecchie, senza dirti che ti amo.
Vorrei percorrere il tuo collo, perdermi nella tua nuca, sentire il tuo odore di femmina. E tornare ai tuoi occhi, diventati luminosi, a cercare ciò che è dentro di te, insieme.
Poi il tuo Essere… la curva dolce del tuo seno, la tua pelle liscia e morbida, di pesca, l’incavo delle tue natiche dove affogare, le mie mani che ti cercano, le tue che mi chiedono di non lasciarti, mai più.”