- Indice interattivo
- 62 Illustrazioni di Léon Benett
- Testo originale integrale della prima traduzione autorizzata del 1884
Sullo sfondo de La Stella del Sud, scritto nel 1884, è tratteggiata la pesante situazione in cui vennero a trovarsi i Boeri nell'Africa australe in seguito ai soprusi economici e militari messi in atto dalle forze britanniche, dopo la scoperta dei giacimenti d'oro e di diamanti avvenuta in quei territori. (E a questo proposito andrebbe qui sottolineato il tempismo di Verne: la scoperta dei giacimenti risale proprio al 1884, data di pubblicazione del romanzo.) Sullo sfondo de L'arcipelago in fiamme è tratteggiata la guerra di indipendenza della Grecia contro il governo turco che ebbe il suo momento culminante nella battaglia di Navarino (20 ottobre 1827). Entrambi i libri sono dunque ambientati nel quadro di moti irredentistici che videro le minoranze oppresse sollevarsi contro i dominatori, in nome della libertà e della indipendenza.
Ma, come sempre avviene in Verne, la cornice storica resta sullo sfondo, e in primo piano viene avanti l'avventura, con fatti, nomi e volti presi in prestito dalla fantasia.
Ne La Stella del Sud,il protagonista è un giovane chimico francese, Cyprien Méré, inviato nell'Africa del Sud per compiervi ricerche geologiche. Se non che, ad un certo momento, egli crede di aver scoperto il metodo per fabbricare artificialmente i diamanti. Il frutto della propria scoperta egli lo vede con i propri occhi: un diamante favoloso, d'incalcolabile purezza e valore: la Stella del Sud. Proprio il dono di nozze che ci vuole per Alice Watkins, la fanciulla cui ha donato il suo cuore.
Purtroppo, durante una festa, il favoloso diamante scompare misteriosamente, e ha così inizio la caccia al ladro, che riserverà al protagonista la più imprevedibile delle rivelazioni…
A parte le osservazioni già fatte sull'ambientazione del romanzo, che costituisce il pretesto per una trama ricca di avvenimenti, di personaggi e di tensione narrativa, riteniamo utile sottolineare qui due punti che ci sembrano oltremodo interessanti.
Il primo riguarda la fabbricazione artificiale dei diamanti che Verne affida a Cyprien Méré non senza quello spirito d'anticipazione che gli è congeniale. Infatti un compatriota di Cyprien, Henri Moissan, chimico illustre che ottenne il Premio Nobel nel 1906, nove anni dopo la pubblicazione di Verne riuscì effettivamente a produrre piccoli diamanti artificiali. C'è da credere che Verne non solo precorresse la scienza ma addirittura la ispirasse. Il secondo punto riguarda i rapporti di Cyprien con la popolazione indigena, i cafri, delineati nel loro momento più tipico nei rapporti con Matakit, che rivelano l'indignazione dello scrittore nei confronti delle miserabili condizioni di vita in cui sono tenuti i negri e al tempo stesso mostrano le sue perplessità nei confronti di certo colonialismo culturale praticato sia pure con le migliori intenzioni. Spirito liberale e profondamente umano egli anticipa anche in questo senso alcuni motivi dell'anticolonialismo, anche se non riesce a liberarsi completamente dal mito del primato dell'uomo bianco.
- 62 Illustrazioni di Léon Benett
- Testo originale integrale della prima traduzione autorizzata del 1884
Sullo sfondo de La Stella del Sud, scritto nel 1884, è tratteggiata la pesante situazione in cui vennero a trovarsi i Boeri nell'Africa australe in seguito ai soprusi economici e militari messi in atto dalle forze britanniche, dopo la scoperta dei giacimenti d'oro e di diamanti avvenuta in quei territori. (E a questo proposito andrebbe qui sottolineato il tempismo di Verne: la scoperta dei giacimenti risale proprio al 1884, data di pubblicazione del romanzo.) Sullo sfondo de L'arcipelago in fiamme è tratteggiata la guerra di indipendenza della Grecia contro il governo turco che ebbe il suo momento culminante nella battaglia di Navarino (20 ottobre 1827). Entrambi i libri sono dunque ambientati nel quadro di moti irredentistici che videro le minoranze oppresse sollevarsi contro i dominatori, in nome della libertà e della indipendenza.
Ma, come sempre avviene in Verne, la cornice storica resta sullo sfondo, e in primo piano viene avanti l'avventura, con fatti, nomi e volti presi in prestito dalla fantasia.
Ne La Stella del Sud,il protagonista è un giovane chimico francese, Cyprien Méré, inviato nell'Africa del Sud per compiervi ricerche geologiche. Se non che, ad un certo momento, egli crede di aver scoperto il metodo per fabbricare artificialmente i diamanti. Il frutto della propria scoperta egli lo vede con i propri occhi: un diamante favoloso, d'incalcolabile purezza e valore: la Stella del Sud. Proprio il dono di nozze che ci vuole per Alice Watkins, la fanciulla cui ha donato il suo cuore.
Purtroppo, durante una festa, il favoloso diamante scompare misteriosamente, e ha così inizio la caccia al ladro, che riserverà al protagonista la più imprevedibile delle rivelazioni…
A parte le osservazioni già fatte sull'ambientazione del romanzo, che costituisce il pretesto per una trama ricca di avvenimenti, di personaggi e di tensione narrativa, riteniamo utile sottolineare qui due punti che ci sembrano oltremodo interessanti.
Il primo riguarda la fabbricazione artificiale dei diamanti che Verne affida a Cyprien Méré non senza quello spirito d'anticipazione che gli è congeniale. Infatti un compatriota di Cyprien, Henri Moissan, chimico illustre che ottenne il Premio Nobel nel 1906, nove anni dopo la pubblicazione di Verne riuscì effettivamente a produrre piccoli diamanti artificiali. C'è da credere che Verne non solo precorresse la scienza ma addirittura la ispirasse. Il secondo punto riguarda i rapporti di Cyprien con la popolazione indigena, i cafri, delineati nel loro momento più tipico nei rapporti con Matakit, che rivelano l'indignazione dello scrittore nei confronti delle miserabili condizioni di vita in cui sono tenuti i negri e al tempo stesso mostrano le sue perplessità nei confronti di certo colonialismo culturale praticato sia pure con le migliori intenzioni. Spirito liberale e profondamente umano egli anticipa anche in questo senso alcuni motivi dell'anticolonialismo, anche se non riesce a liberarsi completamente dal mito del primato dell'uomo bianco.