Joe Petrosino fu il primo poliziotto a capire che per sconfiggere la mano nera o la mafia era necessario tagliare i collegamenti delittuosi con i boss che risiedevano in Sicilia. Decapitata la cupola, sarebbe stato possibile in futuro annientare le metastasi che infestavano il Nuovo Continente.
Per fare questo bisognava creare un nucleo ristretto di detective, senza l’obbligo della divisa, che potesse interpretare le logiche perverse e scellerate dei “pezzi da novanta”.
Joe aveva capito tutto questo cent’anni fa e lo stesso presidente degli Stati Uniti Theodore Roosevelt lo inviò in Italia per creare una prima rete di intelligence.
NOTE
Massimo Di Martino, nato a Palermo nel 1966, è sposato e ha tre figli. Giornalista professionista e ingegnere elettrico ha scritto nel 2003 il soggetto e la sceneggiatura del film "Gli angeli di Borsellino" e nel 2004 per Raiuno ha curato la fiction televisiva su Joe Petrosino. Attualmente collabora con la redazione siciliana dell’Ansa nelle sezioni Internet e Spettacoli.
Per fare questo bisognava creare un nucleo ristretto di detective, senza l’obbligo della divisa, che potesse interpretare le logiche perverse e scellerate dei “pezzi da novanta”.
Joe aveva capito tutto questo cent’anni fa e lo stesso presidente degli Stati Uniti Theodore Roosevelt lo inviò in Italia per creare una prima rete di intelligence.
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Massimo Di Martino, nato a Palermo nel 1966, è sposato e ha tre figli. Giornalista professionista e ingegnere elettrico ha scritto nel 2003 il soggetto e la sceneggiatura del film "Gli angeli di Borsellino" e nel 2004 per Raiuno ha curato la fiction televisiva su Joe Petrosino. Attualmente collabora con la redazione siciliana dell’Ansa nelle sezioni Internet e Spettacoli.