La giovane Giulia Bernardini scompare, dopo essere stata in palestra e a correre, in una fredda sera di fine novembre. Immediatamente allertati, i carabinieri accertano, tramite l’utilizzo dei cani molecolari che ne fiutano le tracce lungo la tratta casa-palestra e pista ciclabile ovvero il percorso che ha fatto con le amiche per allenarsi, che la ragazza non si è allontanata a piedi ma deve averla caricata un’auto o una moto. Impossibile stabilire se abbia accettato un passaggio o se qualcuno l’ha caricata a forza.
Una settimana dopo la scomparsa i giornali accusano gli inquirenti di brancolare ancora nel buio: l’unica cosa certa è che Giulia si è come volatilizzata.
Mentre il capitano Lippi, incaricato delle indagini, interroga le amiche di Giulia, i suoi genitori e persino il parroco e l’ex fidanzatino, arriva in suo “soccorso” una contessa decaduta la quale, dopo avergli recitato il Sequeri, antica preghiera rivolta a sant’Antonio da Padova che nelle credenze popolari aiuta a ritrovare ciò che si è perduto, si dichiara convinta di poter scoprire dove si trova la ragazza.
Il capitano Lippi e la contessa, forse dotata di qualche potere paranormale, indagano, ciascuno a modo proprio. Il finale lascerà entrambi con l’amaro in bocca.
Patrizia Perucon costruisce un intrigante giallo psicologico e si affida a una narrazione sottovoce, a un linguaggio pulito e sobrio per raccontare una delle paure più grandi di qualunque genitore: la scomparsa di un figlio.
Una settimana dopo la scomparsa i giornali accusano gli inquirenti di brancolare ancora nel buio: l’unica cosa certa è che Giulia si è come volatilizzata.
Mentre il capitano Lippi, incaricato delle indagini, interroga le amiche di Giulia, i suoi genitori e persino il parroco e l’ex fidanzatino, arriva in suo “soccorso” una contessa decaduta la quale, dopo avergli recitato il Sequeri, antica preghiera rivolta a sant’Antonio da Padova che nelle credenze popolari aiuta a ritrovare ciò che si è perduto, si dichiara convinta di poter scoprire dove si trova la ragazza.
Il capitano Lippi e la contessa, forse dotata di qualche potere paranormale, indagano, ciascuno a modo proprio. Il finale lascerà entrambi con l’amaro in bocca.
Patrizia Perucon costruisce un intrigante giallo psicologico e si affida a una narrazione sottovoce, a un linguaggio pulito e sobrio per raccontare una delle paure più grandi di qualunque genitore: la scomparsa di un figlio.