Considerata “la più bella ragazza di Vienna” e nota come grande seduttrice, Alma Mahler, vera e propria “musa del secolo”, visse un’esistenza frenetica dedicata ai suoi geni artistici e governata al contempo da passione e rabbia, ingenuità e calcolo. Figlia del pittore Schindler e madre della scultrice Anna Mahler, femme fatale per alcuni, fonte d’ispirazione per altri, questa donna straordinaria svolse nel corso della sua lunga vita un ruolo di primo piano negli ambienti artistici di Vienna, Berlino e New York.
Introdotta, diciottenne, negli ambienti della Secessione Viennese, la sua grande passione letteraria e musicale e un carattere intrigante erano destinati a esercitare forte fascino sulle maggiori personalità artistiche del XX secolo. Dal pittore Gustav Klimt al compositore von Zemlinsky, fino al direttore dell’Opera Gustav Mahler, che la volle strenuamente in sposa. Matrimonio destinato a tarpare ali e aspirazioni di una donna troppo inquieta per essere relegata a ruoli tradizionali.
La scoperta di una relazione segreta con il giovane architetto tedesco Walter Gropius indusse Mahler a rivolgersi nientemeno che al dottor Freud! Fra i tanti futuri amanti della vedova Alma, sposatasi una seconda e terza volta, il più morboso si rivelerà Oskar Kokoschka, ossessionato dalla riproduzione maniacale di questa Sposa del vento.
A lungo si è pensato che Alma abbia sacrificato a Gustav Mahler le proprie doti di compositrice, sfociate unicamente nei Lieder su testi di Rilke, Werfel e Novalis. Ma la verità va cercata nella poliedrica immagine di donna che Thomas Mann soprannominò la “grande vedova”: tanto densa quanto contraddittoria, e dotata di un vero talento per la costruzione del suo mito.
Introdotta, diciottenne, negli ambienti della Secessione Viennese, la sua grande passione letteraria e musicale e un carattere intrigante erano destinati a esercitare forte fascino sulle maggiori personalità artistiche del XX secolo. Dal pittore Gustav Klimt al compositore von Zemlinsky, fino al direttore dell’Opera Gustav Mahler, che la volle strenuamente in sposa. Matrimonio destinato a tarpare ali e aspirazioni di una donna troppo inquieta per essere relegata a ruoli tradizionali.
La scoperta di una relazione segreta con il giovane architetto tedesco Walter Gropius indusse Mahler a rivolgersi nientemeno che al dottor Freud! Fra i tanti futuri amanti della vedova Alma, sposatasi una seconda e terza volta, il più morboso si rivelerà Oskar Kokoschka, ossessionato dalla riproduzione maniacale di questa Sposa del vento.
A lungo si è pensato che Alma abbia sacrificato a Gustav Mahler le proprie doti di compositrice, sfociate unicamente nei Lieder su testi di Rilke, Werfel e Novalis. Ma la verità va cercata nella poliedrica immagine di donna che Thomas Mann soprannominò la “grande vedova”: tanto densa quanto contraddittoria, e dotata di un vero talento per la costruzione del suo mito.