“I quattro potenti fari anteriori riuscivano a malapena a squarciare la profonda e opprimente oscurità, che circondava il batiscafo tutt’intorno. Nella sua lenta discesa, verso il fondo, aveva già da qualche tempo superato la zona in cui la luce solare può ancora rivelare, quanto si cela sotto la superficie di un lago.”
Questo avventuroso romanzo, come ci dice nella prefazione lo stesso autore, nasce da un articolo comparso sulla stampa nel 2010. Nel corso di una campagna d’immersioni nel lago Baikal, il batiscafo Mir-2, reso famoso da James Cameron nel film Titanic, compie una scoperta clamorosa: il ritrovamento del relitto di un vagone ferroviario contenente casse di fucili dell’esercito zarista. Un poco distante dal vagone i fari del batiscafo illuminano qualcosa che brilla di una particolare luce propria. Si tratta di un lingotto d’oro con impressa l’aquila bipenne dei Romanov. Faceva forse parte delle cinquanta tonnellate d’oro del “Tesoro dello zar”, che l’ammiraglio dell’armata bianca Kolchak voleva mettere in salvo dai bolscevichi?
Su quel favoloso treno blindato hanno scritto e fantasticato in molti, nella letteratura e nel cinema. Da Hugo Pratt, che manda il suo eroe Corto Maltese, alla ricerca del treno blindato con l’oro dello zar, al regista russo Andrei Kravciuk che, con il suo Admiral, ha spopolato i botteghini dei cinema russi. Senza dimenticare Folco Quilici che descrive il tragico destino di un aereo affondato, con i diari di Mussolini, forse non lontano dal treno dello zar.
La storia è troppo bella per non cedere alla tentazione d’immaginare, sempre sul filo di una rigorosa ricostruzione storica, i retroscena, i personaggi e gli avvenimenti di quei “giorni che sconvolsero il mondo”. Sono, infatti, i convulsi anni che portano alla fine dell'impero zarista e all'inizio di una nuova epoca segnata dai bolscevichi e dal comunismo.
Su questo sfondo si muove il protagonista Vasilij, personaggio realmente esistito, impegnato in una missione segretissima che ha come scopo la salvezza del suo Paese e quella di una giovane donna di cui è innamorato. Per lei e per realizzare il suo sogno d’amore, tradirà, ucciderà e rinnegherà il suo passato, muovendosi sulla Transiberiana attraverso tutta la Russia. Giungerà infine sul lago Baikal, coperto da uno spesso strato di ghiaccio invernale e in attesa che gli uomini compiano il loro destino...
Mario Scotto non ha giustamente resistito al desiderio di narrare questa incredibile vicenda, ora a voi non resta che il piacere di leggerla.
Mario Scotto è nato in Eritrea, precisamente ad Asmara, nel 1941.
Per molti anni ha lavorato a Torino, come responsabile vendite in alcune multinazionali di sistemi di strumentazione industriale. Nel tempo libero ha sempre alimentato la passione per la letteratura gotica e di fantascienza, scrivendo recensioni di film tratti da romanzi di questi due generi, oppure racconti di fantascienza che venivano pubblicati su alcune fanzine attive negli anni Settanta. Dall'aver ballato per quindici anni il tango argentino e dai suoi viaggi in Provenza per insegnarlo ha tratto spunti per racconti, che sono stati pubblicati in Francia e che hanno ottenuto in Italia il primo premio in importanti concorsi letterari. Vive e lavora a Cuneo dove, oltre a scrivere, scolpisce, dipinge e balla il tango.
Di seguito ricordiamo le sue pubblicazioni:
Le correnti del tempo (in eBook) sul tango argentino e la Provenza; Verranno nella notte (sia in eBook che in cartaceo) un'autobiografia di Paracelso; infine Il commissario Ingravato (in cartaceo).
Questo avventuroso romanzo, come ci dice nella prefazione lo stesso autore, nasce da un articolo comparso sulla stampa nel 2010. Nel corso di una campagna d’immersioni nel lago Baikal, il batiscafo Mir-2, reso famoso da James Cameron nel film Titanic, compie una scoperta clamorosa: il ritrovamento del relitto di un vagone ferroviario contenente casse di fucili dell’esercito zarista. Un poco distante dal vagone i fari del batiscafo illuminano qualcosa che brilla di una particolare luce propria. Si tratta di un lingotto d’oro con impressa l’aquila bipenne dei Romanov. Faceva forse parte delle cinquanta tonnellate d’oro del “Tesoro dello zar”, che l’ammiraglio dell’armata bianca Kolchak voleva mettere in salvo dai bolscevichi?
Su quel favoloso treno blindato hanno scritto e fantasticato in molti, nella letteratura e nel cinema. Da Hugo Pratt, che manda il suo eroe Corto Maltese, alla ricerca del treno blindato con l’oro dello zar, al regista russo Andrei Kravciuk che, con il suo Admiral, ha spopolato i botteghini dei cinema russi. Senza dimenticare Folco Quilici che descrive il tragico destino di un aereo affondato, con i diari di Mussolini, forse non lontano dal treno dello zar.
La storia è troppo bella per non cedere alla tentazione d’immaginare, sempre sul filo di una rigorosa ricostruzione storica, i retroscena, i personaggi e gli avvenimenti di quei “giorni che sconvolsero il mondo”. Sono, infatti, i convulsi anni che portano alla fine dell'impero zarista e all'inizio di una nuova epoca segnata dai bolscevichi e dal comunismo.
Su questo sfondo si muove il protagonista Vasilij, personaggio realmente esistito, impegnato in una missione segretissima che ha come scopo la salvezza del suo Paese e quella di una giovane donna di cui è innamorato. Per lei e per realizzare il suo sogno d’amore, tradirà, ucciderà e rinnegherà il suo passato, muovendosi sulla Transiberiana attraverso tutta la Russia. Giungerà infine sul lago Baikal, coperto da uno spesso strato di ghiaccio invernale e in attesa che gli uomini compiano il loro destino...
Mario Scotto non ha giustamente resistito al desiderio di narrare questa incredibile vicenda, ora a voi non resta che il piacere di leggerla.
Mario Scotto è nato in Eritrea, precisamente ad Asmara, nel 1941.
Per molti anni ha lavorato a Torino, come responsabile vendite in alcune multinazionali di sistemi di strumentazione industriale. Nel tempo libero ha sempre alimentato la passione per la letteratura gotica e di fantascienza, scrivendo recensioni di film tratti da romanzi di questi due generi, oppure racconti di fantascienza che venivano pubblicati su alcune fanzine attive negli anni Settanta. Dall'aver ballato per quindici anni il tango argentino e dai suoi viaggi in Provenza per insegnarlo ha tratto spunti per racconti, che sono stati pubblicati in Francia e che hanno ottenuto in Italia il primo premio in importanti concorsi letterari. Vive e lavora a Cuneo dove, oltre a scrivere, scolpisce, dipinge e balla il tango.
Di seguito ricordiamo le sue pubblicazioni:
Le correnti del tempo (in eBook) sul tango argentino e la Provenza; Verranno nella notte (sia in eBook che in cartaceo) un'autobiografia di Paracelso; infine Il commissario Ingravato (in cartaceo).