Un autore particolare e stravagante come Carlo Dossi ci consegna un'opera che lui stesso definì un "romanzo giuridico", nel quale espone le sue tesi sulla giustizia e accese un dibattito molto sostenuto sulla carcerazione. L'autore ha uno stile molto personale, stravagante, tanto che nella sua narrativa spesso sconvolge la struttura principale del racconto innestando divagazioni ed episodi secondari; nelle note critiche spesso usa immagini bizzarre e sarcastiche per esprimere giudizi. Dotato di grande capacità sintattica e lessicale, la lettura dei suoi testi è molto godibile, lasciando al lettore il gusto del calembour allegorico, umoristico e satirico dando la possibilità di entrare in contatto con le sperimentazioni letterarie che la scapigliatura milanese stava introducendo nella letterature italiana.
Colonia felice utopia lirica, la
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