Come tu mi vuoi è un dramma in tre atti scritto alla fine degli anni venti da Luigi Pirandello.
Prende lo spunto da un celebre caso giudiziario avvenuto negli stessi anni: si tratta del caso Bruneri - Canella, lo stesso che avrebbe ispirato, molto più tardi, il film Lo smemorato di Collegno. Siamo di fronte all'unico testo pirandelliano ambientato, almeno in parte, fuori dall'Italia, a Berlino. Proprio questa città, con la sua confusa vita notturna, incarna lo spazio della trasgressione.
La prima rappresentazione andò in scena al Teatro dei Filodrammatici di Milano, il 18 febbraio 1930, con la Compagnia di Marta Abba.
La vicenda di Come tu mi vuoi riguarda un personaggio enigmatico, maschera di moderna femme fatale, di cui all'inizio non si conosce il nome.
Ballerina nella Berlino del dopoguerra, “l’ignota” si ritrova contesa tra l'amante, Carl Salter, scrittore tedesco, col quale vive a Berlino e Bruno Pieri che ritrova in essa Lucia, la sua moglie scomparsa da oltre dieci anni, dopo essere stata violentata dai soldati che avevano occupato la sua villa in Italia durante l'invasione austriaca del Friuli.
Il personaggio dell’Ignota si carica di tutte le consuete problematiche dell'autore, ovvero dell’ambigua identità di una persona, dello sdoppiamento tra coscienza e inconscio, dell'impossibilità di una conoscenza oggettiva, della follia, dell'illusione, nonché dei riflessi di altri memorabili personaggi femminili del teatro pirandelliano.
Prende lo spunto da un celebre caso giudiziario avvenuto negli stessi anni: si tratta del caso Bruneri - Canella, lo stesso che avrebbe ispirato, molto più tardi, il film Lo smemorato di Collegno. Siamo di fronte all'unico testo pirandelliano ambientato, almeno in parte, fuori dall'Italia, a Berlino. Proprio questa città, con la sua confusa vita notturna, incarna lo spazio della trasgressione.
La prima rappresentazione andò in scena al Teatro dei Filodrammatici di Milano, il 18 febbraio 1930, con la Compagnia di Marta Abba.
La vicenda di Come tu mi vuoi riguarda un personaggio enigmatico, maschera di moderna femme fatale, di cui all'inizio non si conosce il nome.
Ballerina nella Berlino del dopoguerra, “l’ignota” si ritrova contesa tra l'amante, Carl Salter, scrittore tedesco, col quale vive a Berlino e Bruno Pieri che ritrova in essa Lucia, la sua moglie scomparsa da oltre dieci anni, dopo essere stata violentata dai soldati che avevano occupato la sua villa in Italia durante l'invasione austriaca del Friuli.
Il personaggio dell’Ignota si carica di tutte le consuete problematiche dell'autore, ovvero dell’ambigua identità di una persona, dello sdoppiamento tra coscienza e inconscio, dell'impossibilità di una conoscenza oggettiva, della follia, dell'illusione, nonché dei riflessi di altri memorabili personaggi femminili del teatro pirandelliano.