Stiamo entrando nel secondo decennio del secolo. Chi è nato attorno al giro del millennio avrà un ciclo di vita assai diverso rispetto alle generazioni precedenti, con una longevità che nella media - almeno per le donne - potrebbe largamente superare i 90 anni, e un cospicuo aumento degli anni vissuti in buona salute. A ciò dovrà corrispondere una diversa allocazione di formazione e lavoro, non più incasellati entro rigidi confini anagrafici, ma intersecati e alternati. Una trasformazione analoga dovrà avvenire anche per il tempo dedicato alla cura dei figli e al lavoro extradomestico, attività che in Italia sono lungi dall'aver raggiunto la piena compatibilità. L'immigrazione - per ragioni demografiche ed economiche fenomeno strutturale della società italiana - dovrà essere governata da politiche lungimiranti, intese a favorire l'integrazione e l'accesso alla cittadinanza. Quando il radicamento risulti difficile, infatti, gli immigrati tendono a vivere in contesti segregati, dove trovano incubazione criminalità e conflitto. Le risposte a queste esigenze emergenti possono essere racchiuse in una formula: valorizzazione del capitale umano.
Demografia del capitale umano (Prismi)
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