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    Et ab hic et ab hoc – Volume III: Corpusculum inscriptionum (Italian Edition)

    Por Americo Scarlatti

    Sobre

    - Indice interattivo.
    - 3° volume della serie fine a se stesso.

    Scarlatti, Americo Scarlatti è l'anagramma di Carlo Mascaretti, bibliotecario e giornalista, noto anche sotto lo pseudonimo di Neo-Ginesio (Piacenza 1855 - Roma 1928). Fu alla Biblioteca Nazionale di Roma dal 1888 al 1925. Deve la sua fama principalmente all'opera Et ab hic et ab hoc (tradotto dal latino: "Un po' di questo e un po' di quello"), una raccolta in 12 volumi che ha per sottotitolo Stranezze, bizzarrie, scherzi e bisticci letterari, pubblicata dal 1915 e al 1934 (quando vide la luce il dodicesimo e ultimo volume).
    In questo 3° volume della serie, Scarlatti analizza centinaia di iscrizioni su spade, campane, anelli, orologi, meridiane, coltelli, camini, vestiti, librerie ecc.
    Se si pensa che i Romani mettevano iscrizioni dovunque: sulle porte delle città, sui templi, sugli archi trionfali, sui ponti, sulle are, sulle tombe, sulle colonne votive, sulle colonne miliarie, sui piedistalli delle statue, nei musaici, sulle armi, sulle medaglie, ecc., se si pensa alla vastità, alla lunga durata dell’impero romano, e alla facilità con cui i popoli vinti accettarono come lingua letteraria la lingua latina, è facile immaginare quale enorme quantità si è fin d’ora potuto raccogliere di antiche iscrizioni in questa lingua, sparse in tutte le regioni del mondo ove giunsero le aquile di Roma.
    Corpusculum e, trattandosi di un corpusculum non già di grandi iscrizioni, ma di inscriptiunculae, il suo titolo più appropriato, e che avrei scelto se non fosse ancor più difficile a pronunziarsi di quello adottato, dovrebbe essere: Corpusculum Inscriptiuncularum.
    Ogni iscrizione monumentale, esposta quindi alla vista dei passanti, dovrebbe essere tale che chi passa la possa leggere anche correndo. Dovrebbe perciò essere molto semplice, brevissima, chiara. Tutti sanno che all’opposto le iscrizioni lapidarie sono assai spesso ampollose, prolisse, non sempre a prima giunta afferrabili. Basti ricordare certe interminabili epigrafi laudatone e certe filastrocche poste su vecchie lapidi mortuarie nelle chiese. Nessuno le legge, perché chi mai potrebbe leggerle… correndo?
    Le iscrizioni di cui è formato questo Corpusculum sono invece in gran parte veramente «monumenti brevi ed ingegnosi», beninteso quasi mai di un fatto memorando (res memorabilis), ma in compenso contenenti quasi sempre qualche pensiero elevatissimo, tale cioè da meritare di essere espresso, di essere conservato e tramandato come pascolo intellettuale dall’una all’altra generazione.

    Questi i capitoli contenuti:
    CAPITOLO I. Iscrizioni orarie.
    CAPITOLO II. Altre iscrizioni orarie.
    CAPITOLO III. Iscrizioni sugli abiti.
    CAPITOLO IV. Iscrizioni sugli anelli nuziali.
    CAPITOLO V. Iscrizioni su monili vari.
    CAPITOLO VI. Iscrizioni di librerie.
    CAPITOLO VII. Altre iscrizioni di librerie.
    CAPITOLO VIII. Le iscrizioni delle spade.
    CAPITOLO IX. Iscrizioni “ dum dum".
    CAPITOLO X. Le iscrizioni delle campane.
    CAPITOLO XI. Iscrizioni di camini.
    CAPITOLO XII. Iscrizioni lusorie.
    CAPITOLO XIII. Iscrizioni nuncupatorie.
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