Più che un insieme di poesie si tratta di un romanzo in versi dove il protagonista è un poeta, non più giovane, alle prese con amici, figli, cambiamenti storici e sociali, in un album privato e pubblico della sua vita. La poesia di Paris è diretta, lunatica, giunta a partecipare fraternamente i modi di un Catullo elegiaco e licenzioso, come dice Alfonso Berardinelli. I versi sono antilirici, epistolari, gestuali. Hanno i toni della prosa e la volubilità dell?intervento. Si va dalla morte di ogni ideologia (gli anni Novanta) fino all?indifferenza della società liquida odierna. L?autore attraversa, prestando attenzione ai dettagli, un ventennio lacerante e lacerato. Siamo di fronte a un nuovo Album di famiglia, che era la precedente raccolta di Paris, in cui si segue la crescita della famiglia, con le emozioni dell?educazione, dal timore delle droghe fino all?abbandono del nido e alla trasformazione dei sentimenti. Il fumo bianco può dunque essere letto come la seconda parte di un Canzoniere di vita, composto da sezioni come quella che dà il titolo al volume, che riguarda il terremoto dell?Aquila del 2009, dove la distruzione degli edifici di una città coincide con quella privata. Il libro si conclude con poesie dedicate al paesaggio finlandese, dove Paris, a più riprese, ha vissuto negli ultimi anni, e che ricorda tanto l?Abruzzo.
Fumo bianco, il
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