Fedor Karamazov, uomo abietto e dissoluto, incapace d'amare, ha quattro figli:
Dimitrij, violento e passionale, ma anche generoso
Ivàn, raffinato intellettuale ateo, incapace di accettare le incongruenze del mondo
Alësa (o in altre traslitterazioni Aljoscia), illuminato dalla fede e dall’amore per il prossimo, novizio nel convento di padre Zosima
Smerdjakov, illegittimo ed epilettico, tenuto in una condizione di servo che alimenta l'odio verso il padre e i fratelli.
Grusenka, bellissima usuraia pronta a concedersi per denaro, suscita una sfrenata passione nel vecchio Fedor e in Dimitrij, approfondendo l'abisso che li divide.
Quando Fedor viene trovato ucciso è accusato Dimitrij. Ivàn scopre però che è stato Smerdjakov, istigato dalle sue teorie sulla necessità del delitto.
Sconvolto vorrebbe accusarlo, ma così emergerebbero le sue responsabilità. Dimitrij viene condannato e deportato in Siberia e Smerdjakov si uccide.
L'angoscia procura a Ivàn tremende allucinazioni. Crede di parlare con Satana e gli estenuanti colloqui distruggono il suo equilibrio psichico.
Rimane solo Alësa, impotente testimone della tragedia. Con intatta fede negli uomini riunisce intorno a sé un gruppo di ragazzi.Solo lui si innalza su tutti luminoso: non riesce a essere, come avrebbe voluto l'autore, il vero protagonista, ma nella sua buona fede e candore, accogliendo con spirito religioso gli avvenimenti, gli sfoghi e le confessioni dei fratelli, diventa il naturale commentatore della vivcenda.
Dimitrij, violento e passionale, ma anche generoso
Ivàn, raffinato intellettuale ateo, incapace di accettare le incongruenze del mondo
Alësa (o in altre traslitterazioni Aljoscia), illuminato dalla fede e dall’amore per il prossimo, novizio nel convento di padre Zosima
Smerdjakov, illegittimo ed epilettico, tenuto in una condizione di servo che alimenta l'odio verso il padre e i fratelli.
Grusenka, bellissima usuraia pronta a concedersi per denaro, suscita una sfrenata passione nel vecchio Fedor e in Dimitrij, approfondendo l'abisso che li divide.
Quando Fedor viene trovato ucciso è accusato Dimitrij. Ivàn scopre però che è stato Smerdjakov, istigato dalle sue teorie sulla necessità del delitto.
Sconvolto vorrebbe accusarlo, ma così emergerebbero le sue responsabilità. Dimitrij viene condannato e deportato in Siberia e Smerdjakov si uccide.
L'angoscia procura a Ivàn tremende allucinazioni. Crede di parlare con Satana e gli estenuanti colloqui distruggono il suo equilibrio psichico.
Rimane solo Alësa, impotente testimone della tragedia. Con intatta fede negli uomini riunisce intorno a sé un gruppo di ragazzi.Solo lui si innalza su tutti luminoso: non riesce a essere, come avrebbe voluto l'autore, il vero protagonista, ma nella sua buona fede e candore, accogliendo con spirito religioso gli avvenimenti, gli sfoghi e le confessioni dei fratelli, diventa il naturale commentatore della vivcenda.