I giganti della montagna è un dramma incompiuto dello scrittore italiano Luigi Pirandello nel 1931-1933...
Storia : Fu steso intorno al 1933, anche se a quanto pare il pezzo era stato concepito, in forma embrionale, negli anni venti. Come di consueto, questo dramma si basa su una delle Novelle per un anno. Questa volta si tratta di Lo storno e l'Angelo Centuno (1910). Inoltre un personaggio (il lampionaio Quaquèo) è ispirato alla novella Certi obblighi.
Il primo atto aveva un titolo a sé: I fantasmi. Pubblicato in alcune riviste (Dramma; La Nuova Antologia), fu rappresentato per la prima volta a Firenze, il 5 giugno 1937.
Il secondo atto fu dato alle stampe dalla rivista Quadrante. Il pezzo rimase comunque incompiuto a causa della morte del drammaturgo, avvenuta nel 1936. Il terzo atto, l'ultimo, non fu mai scritto anche se il figlio di Pirandello, Stefano, ne tentò una ricostruzione: a quanto pare, il padre gliene avrebbe rivelata la struttura. Il pezzo continuò quindi ad essere rappresentato in varie versioni: famose furono anche le rappresentazioni di Giorgio Strehler, di gran prestigio anche a livello internazionale (per esempio a Düsseldorf nel 1958).
Trama : La pièce narra la vicenda di un gruppo di disadattati che trovano rifugio in una villa chiamata La Scalogna e incontrano una compagnia di attori in procinto di mettere in piedi la rappresentazione di un pezzo teatrale, La favola del figlio cambiato dello stesso Pirandello. Viene quindi richiamato il principio di teatro nel teatro usato da Pirandello in pezzi come Sei...
Biografia : Luigi Pirandello (Girgenti, 28 giugno 1867 – Roma, 10 dicembre 1936) è stato un drammaturgo, scrittore e poeta italiano, insignito del Premio Nobel per la letteratura nel 1934. Per la sua produzione, le tematiche affrontate e l'innovazione del racconto teatrale è considerato tra i maggiori drammaturghi del XX secolo. Tra i suoi lavori spiccano diverse novelle e racconti brevi (in dialetto e in lingua) e circa quaranta drammi, l'ultimo dei quali incompleto...
Luigi Pirandello, figlio di Stefano Pirandello e Caterina Ricci-Gramitto, appartenenti a famiglie di agiata condizione borghese, dalle tradizioni risorgimentali, nacque nel 1867 in contrada Càvusu a Girgenti, nome con cui era nota, fino al 1929, la città siciliana di Agrigento.
Nell'imminenza del parto che doveva avvenire a Porto Empedocle, per un'epidemia di colera che stava colpendo la Sicilia, il padre Stefano aveva deciso di trasferire la famiglia in un'isolata tenuta di campagna per evitare il contatto con la pestilenza. Porto Empedocle, prima di chiamarsi così, era una borgata (Borgata Molo) di Girgenti (l'odierna Agrigento)....
Estratto : Al levarsi della tela è quasi sera. Dall'interno della villa
si ode, accompagnato da strani strumenti, un canto
balzante, che ora scoppia in strilli imprevisti e or s'abbandona
in scivoli rischiosi, finché non si lascia attrarre
quasi in un vortice, da cui tutt'a un tratto si strappa
mettendosi a fuggire come un cavallo ombrato. Questo
canto deve dar l'impressione che si stia superando un
pericolo, che non ci par l'ora che finisca, perché tutto
ritorni tranquillo e al suo posto, come dopo certi momentacci
di follia che alle volte ci prendono, non si sa
perché.
Dalla trasparenza delle due finestre a usciale delle loggette
s'intravede che l'interno della villa è illuminato da
strani lumi colorati che dàn parvenze di misteriose apparizioni
alla Sgricia che siede pacifica e immobile nella
loggetta a destra del portone, e al Doccia e a Quaquèo
che seggono in quella a sinistra, il primo coi gomiti
sulla ringhierina e la testa tra le mani, l'altro sulla
ringhierina, con le spalle a ridosso al muro. La Sgricia
è una vecchietta con un cappellino a cuffia in capo, annodato
goffamente sotto il mento, e una pellegrinetta
color viola sulle spalle. La veste a quadretti bianchi e
neri è tutta pieghettata....
Storia : Fu steso intorno al 1933, anche se a quanto pare il pezzo era stato concepito, in forma embrionale, negli anni venti. Come di consueto, questo dramma si basa su una delle Novelle per un anno. Questa volta si tratta di Lo storno e l'Angelo Centuno (1910). Inoltre un personaggio (il lampionaio Quaquèo) è ispirato alla novella Certi obblighi.
Il primo atto aveva un titolo a sé: I fantasmi. Pubblicato in alcune riviste (Dramma; La Nuova Antologia), fu rappresentato per la prima volta a Firenze, il 5 giugno 1937.
Il secondo atto fu dato alle stampe dalla rivista Quadrante. Il pezzo rimase comunque incompiuto a causa della morte del drammaturgo, avvenuta nel 1936. Il terzo atto, l'ultimo, non fu mai scritto anche se il figlio di Pirandello, Stefano, ne tentò una ricostruzione: a quanto pare, il padre gliene avrebbe rivelata la struttura. Il pezzo continuò quindi ad essere rappresentato in varie versioni: famose furono anche le rappresentazioni di Giorgio Strehler, di gran prestigio anche a livello internazionale (per esempio a Düsseldorf nel 1958).
Trama : La pièce narra la vicenda di un gruppo di disadattati che trovano rifugio in una villa chiamata La Scalogna e incontrano una compagnia di attori in procinto di mettere in piedi la rappresentazione di un pezzo teatrale, La favola del figlio cambiato dello stesso Pirandello. Viene quindi richiamato il principio di teatro nel teatro usato da Pirandello in pezzi come Sei...
Biografia : Luigi Pirandello (Girgenti, 28 giugno 1867 – Roma, 10 dicembre 1936) è stato un drammaturgo, scrittore e poeta italiano, insignito del Premio Nobel per la letteratura nel 1934. Per la sua produzione, le tematiche affrontate e l'innovazione del racconto teatrale è considerato tra i maggiori drammaturghi del XX secolo. Tra i suoi lavori spiccano diverse novelle e racconti brevi (in dialetto e in lingua) e circa quaranta drammi, l'ultimo dei quali incompleto...
Luigi Pirandello, figlio di Stefano Pirandello e Caterina Ricci-Gramitto, appartenenti a famiglie di agiata condizione borghese, dalle tradizioni risorgimentali, nacque nel 1867 in contrada Càvusu a Girgenti, nome con cui era nota, fino al 1929, la città siciliana di Agrigento.
Nell'imminenza del parto che doveva avvenire a Porto Empedocle, per un'epidemia di colera che stava colpendo la Sicilia, il padre Stefano aveva deciso di trasferire la famiglia in un'isolata tenuta di campagna per evitare il contatto con la pestilenza. Porto Empedocle, prima di chiamarsi così, era una borgata (Borgata Molo) di Girgenti (l'odierna Agrigento)....
Estratto : Al levarsi della tela è quasi sera. Dall'interno della villa
si ode, accompagnato da strani strumenti, un canto
balzante, che ora scoppia in strilli imprevisti e or s'abbandona
in scivoli rischiosi, finché non si lascia attrarre
quasi in un vortice, da cui tutt'a un tratto si strappa
mettendosi a fuggire come un cavallo ombrato. Questo
canto deve dar l'impressione che si stia superando un
pericolo, che non ci par l'ora che finisca, perché tutto
ritorni tranquillo e al suo posto, come dopo certi momentacci
di follia che alle volte ci prendono, non si sa
perché.
Dalla trasparenza delle due finestre a usciale delle loggette
s'intravede che l'interno della villa è illuminato da
strani lumi colorati che dàn parvenze di misteriose apparizioni
alla Sgricia che siede pacifica e immobile nella
loggetta a destra del portone, e al Doccia e a Quaquèo
che seggono in quella a sinistra, il primo coi gomiti
sulla ringhierina e la testa tra le mani, l'altro sulla
ringhierina, con le spalle a ridosso al muro. La Sgricia
è una vecchietta con un cappellino a cuffia in capo, annodato
goffamente sotto il mento, e una pellegrinetta
color viola sulle spalle. La veste a quadretti bianchi e
neri è tutta pieghettata....