Siamo a Bologna, all'inizio degli anni Ottanta. Laura, Paolo, Lino e Sti sono quattro adolescenti che covano amori segreti, ambizioni e condividono la passione per la musica. Per loro l'amicizia che li unisce è la cosa più importante, un bene da salvaguardare a ogni costo. Poi però la vita impone delle scelte e diventa necessario proseguire in solitaria, ciascuno per la propria strada, anche se il ricordo di quel legame resta forte e indimenticabile. Attraverso l'alternarsi del racconto in prima persona da parte di ciascuno dei quattro amici, seguiamo il loro viaggio verso la maturità, in luoghi di lavoro e rifugi impossibili segnati dal marchio dei tempi: una Napoli ambigua divisa tra underground e camorra, i salotti buoni del generone romano rapace e corrotto, le piste ciclabili in una Melbourne sconfinata e aliena, la Pisa dei massoni e dei baroni universitari, la Mosca al crepuscolo del comunismo. Con abilità narrativa e una lingua sicura e brillante spesso dominata da toni umoristici, l'autore costruisce un irriverente, sincero e struggente romanzo di formazione che è il ritratto di una generazione cresciuta tra gli anni Ottanta e Novanta, un periodo che ha imposto sui sogni collettivi un esasperato individualismo minimalista e la rinuncia a molti ideali della giovinezza.
I malriusciti
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