Tutte le aziende ed attività economiche hanno bisogno di nuovi clienti, sia per sviluppare il proprio business sia per integrare tutti quei clienti, che inevitabilmente si perdono per una ragiona o l’altra.
Quando gli affari di un’azienda hanno buoni risultati e performance crescenti nel mercato nazionale, non ci dovrebbero
essere problemi ed ostacoli per sviluppare la propria attività nei vari mercati africani.
È importante ricordare che prima di iniziare un’attività di esportazione è fondamentale valutare, all’interno della propria azienda, le competenze e le conoscenze delle risorse umane, mettere la struttura in grado di pensare in modo globalizzato, e
conoscere bene i mercati di riferimento dove si intende andare a
vendere.
A questo vanno aggiunte attente valutazioni sul proprio prodotto affinché si hanno più di una certezza e non la propria convinzione che esso è adeguato per ogni mercato ed i suoi specifici target.
Ci sono quindi diversi elementi che bisogna prendere in considerazione per avere successo nei mercati africani.
Oltre a quelli già citati vanno aggiunti gli sforzi per organizzare una forza vendita, interna ed esterna all’azienda che sia in grado di andare a trovare clienti e, cosa di non poco conto, convincerli a comprare.
Questa considerazione fa un po’ a pugni con l’atteggiamento di quelle aziende che trascorrono ore ed ore in internet a cercare,
tra “ vari siti ” e “ business directories ”, alla ricerca di nominativi di potenziali clienti che saranno poi contatti attraverso email poco convincenti.
Non metto in dubbio la fortuna e la bravura di chi riesce a sviluppare il proprio fatturato in questo modo, ma di certo non è
il criterio più efficace ed efficiente per cercare clienti.
Prima di attingere a banche date a vario titolo bisogna programmare le azioni per la ricerca di nuovi clienti, in modo da presentarsi al cospetto di queste entità in modo preparato.
Non è sufficiente inviare catalogo e listino prezzi a tutti i potenziali clienti per convincerli a comprare, magari tanto e con pagamento anticipato.
Non è questa la giusta ricetta per le vendite all’export sarebbe di sicuro la più facile di tutte.
Quando si contatta un nominativo, questo non è già un nostro cliente bensì “un potenziale cliente” che sarò oltremodo “tormentato” da concorrenti provenienti da ogni parte del mondo e da nuovi prodotti dei quali magari ignoriamo la sola esistenza.
Solo chi riuscirà a presentarsi bene, in modo strutturato e tecnicamente perfetto potrà almeno sperare di avere la giusta attenzione.
Quando gli affari di un’azienda hanno buoni risultati e performance crescenti nel mercato nazionale, non ci dovrebbero
essere problemi ed ostacoli per sviluppare la propria attività nei vari mercati africani.
È importante ricordare che prima di iniziare un’attività di esportazione è fondamentale valutare, all’interno della propria azienda, le competenze e le conoscenze delle risorse umane, mettere la struttura in grado di pensare in modo globalizzato, e
conoscere bene i mercati di riferimento dove si intende andare a
vendere.
A questo vanno aggiunte attente valutazioni sul proprio prodotto affinché si hanno più di una certezza e non la propria convinzione che esso è adeguato per ogni mercato ed i suoi specifici target.
Ci sono quindi diversi elementi che bisogna prendere in considerazione per avere successo nei mercati africani.
Oltre a quelli già citati vanno aggiunti gli sforzi per organizzare una forza vendita, interna ed esterna all’azienda che sia in grado di andare a trovare clienti e, cosa di non poco conto, convincerli a comprare.
Questa considerazione fa un po’ a pugni con l’atteggiamento di quelle aziende che trascorrono ore ed ore in internet a cercare,
tra “ vari siti ” e “ business directories ”, alla ricerca di nominativi di potenziali clienti che saranno poi contatti attraverso email poco convincenti.
Non metto in dubbio la fortuna e la bravura di chi riesce a sviluppare il proprio fatturato in questo modo, ma di certo non è
il criterio più efficace ed efficiente per cercare clienti.
Prima di attingere a banche date a vario titolo bisogna programmare le azioni per la ricerca di nuovi clienti, in modo da presentarsi al cospetto di queste entità in modo preparato.
Non è sufficiente inviare catalogo e listino prezzi a tutti i potenziali clienti per convincerli a comprare, magari tanto e con pagamento anticipato.
Non è questa la giusta ricetta per le vendite all’export sarebbe di sicuro la più facile di tutte.
Quando si contatta un nominativo, questo non è già un nostro cliente bensì “un potenziale cliente” che sarò oltremodo “tormentato” da concorrenti provenienti da ogni parte del mondo e da nuovi prodotti dei quali magari ignoriamo la sola esistenza.
Solo chi riuscirà a presentarsi bene, in modo strutturato e tecnicamente perfetto potrà almeno sperare di avere la giusta attenzione.