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    Il Gioco d’Azzardo Patologico (Italian Edition)

    Por Gianni Savron

    Sobre

    Per molte persone il Gioco d’Azzardo rappresenta un semplice svago e passatempo occasionale che diverte; per altre invece, è un’attività più assidua e impegnativa che viene comunque gestita agevolmente, senza creare grosse difficoltà o problemi particolari, ma, per un numero non trascurabile di persone diventa lo scopo principale della propria vita, tanto da diventarne dipendente.
    Quest’ultimo gruppo si trovano così a vivere un vero e proprio dramma, perché il gioco d’azzardo diventa del tutto incontrollabile, al punto da compromettere - talvolta anche tragicamente - il benessere individuale.
    D’altro canto, il gioco d’azzardo è ammesso in molti Stati e costituisce certamente una delle industrie di maggior profitto. Tuttavia a causa del continuo diffondersi di giochi d’azzardo legali, si assiste al progressivo e costante diffondersi del disturbo di “Gioco d’Azzardo Patologico” (GAP), i cui costi umani e sociali si fanno sempre più rilevanti, dal momento che vi risultano coinvolti non solo i giocatori, ma anche i loro familiari e amici.
    In Italia gli scommettitori sono più di 30 milioni e assieme agli Stati Uniti, è una delle nazioni al mondo in cui si gioca di più; di questi, il 3% gioca saltuariamente, il 5% gioca 2-3 volte alla settimana, e circa 500-600.000 giocano al punto da sviluppare una dipendenza patologica.
    La distribuzione geografica del mercato mondiale dei giochi vede al primo posto l’Europa con 138 miliardi di dollari, pari al 38% del mercato, seguita dal Nord America, con 114 miliardi di dollari, pari al 31 % del mercato e dall’Asia, con 71 miliardi di dollari, pari al 20% del mercato; seguono, Oceania, Centro e Sud America e l’Africa, con una stima complessiva di circa 362 miliardi di dollari di raccolta mondiale al netto delle vincite (Bilancio Sociale Gruppo Lottomatica, 2008).
    Il GA purtroppo trova i maggiori contribuenti negli strati sociali più deboli e a basso reddito della popolazione: a spendere sono il 56% degli strati sociali medio bassi, il 47% degli strati più poveri e il 66% dei disoccupati; per cui, come riporta Fiasco (2001, 2008): le maggiori “vittime dell’azzardo di massa” sono famiglie numerose, povere e spesso già indebitate, lavoratori del settore sommerso e persone svantaggiate.
    Spendono di più le famiglie del sud Italia, inoltre, il volume globale delle somme giocate è inversamente proporzionale al livello economico del territorio in cui il gioco è prosperoso (Blaszczynski, 1998; Fiasco, 2001, 2009).
    Per cui il GA è stato anche definito un versamento tributario fiscale volontario, una “tassa sulla povertà” (Fiasco, 2001), un contributo che nel 2005 incideva del 4,1% dell’imponibile IRPEF familiare e una spesa che nel 2006 ammontava 35,23 miliardi, il 97,7% di quanto speso per l’acquisto di autovetture, pari a 38 miliardi di euro (Fiasco, 2009).
    Parimenti, va sottolinato che a esso si associano indirettamente una crescita della criminalità (prestiti, usura, azzardo illegale, riciclaggio), una riduzione del patrimonio collettivo (non essendovi una ridistribuzione dei beni) e un incremento dei costi sociali diretti e indiretti (minore produttività, costi legali e giudiziari, spesa sanitaria) (Starace e Casale, 2001; Fiasco, 2001, 2008, 2009; Martino 2009).
    E’ allarmante che il numero dei GAP sia in progressivo aumento in tutte le nazioni che hanno reso le scommesse e i giochi d’azzardo legali (Lester, 1994; Emerson e Laundergan, 1996; Campbell e Lester, 1999; Ladouceur et al., 1999; Jacques et al., 2000) e tale aumento è dovuto fondamentalmente a:
    1) maggiori disponibilità e opportunità di gioco;
    2) maggiore diffusione dei giochi;
    3) tecniche pubblicitarie che distolgono l’attenzione dalla possibilità di perdere e favoriscono aspettative di vincita;
    4) proposte continue di nuovi giochi;
    5) influenza esercitata dai giochi d’azzardo sulla richiesta stessa di giochi;
    6) significato assegnato al gioco con denaro e scommesse, divenuto una forma d’intrattenimento
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