In un’atmosfera quasi kafkiana, il Regno subisce l’invasione da parte di un misterioso esercito straniero. L’Imperatore, che pure è immensamente potente, per evitare un bagno di sangue permette che gli occupanti dilaghino. I cittadini si dividono. Una parte si fa affascinare dalla novità, l’altra resiste. I misteriosi occupanti, il nome dei quali contiene sempre la lettera K, sovvertono i costumi tradizionali del Regno. Creano i Box Bianki, ne adorano gli strani prodotti, battono una nuova moneta, creano la Chiesa dell’occupante. Si sparge la voce che l’Imperatore è morto. Privati della sua saggezza, i cittadini più coscienti sono smarriti. Come finirà la vicenda? L’autore non prende partito. Ma nelle sue pagine aleggia l’essenza del mondo contemporaneo e della sua economia politica, di cui il racconto è una forte metafora.
Il regno cade
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