Uscito nel 1928 presso Treves di Milano, fu ristampato l’anno successivo.
Il titolo rimanda al rapporto tra il vecchio Ulpiano Melis, ricco pastore, e i fanciulli che in realtà sono degli adolescenti: la nipote Francesca di 15 anni e il servo pastore Luca di 16. La vicenda si svolge nella Sardegna del ’15-’18.
La storia è dipanata in un anno e mezzo in cui Ulpiano Melis e la sua famiglia affrontano l’alternarsi di sentimenti quali il rancore, l’odio, l’amore e la passione. Un vero e proprio repertorio di tematiche deleddiane: la colpa e l’espiazione; il fatalismo; la magia e le superstizioni. È dunque un romanzo della maturità, ma ancora sardissimo negli intenti e nell’intreccio.
Il titolo rimanda al rapporto tra il vecchio Ulpiano Melis, ricco pastore, e i fanciulli che in realtà sono degli adolescenti: la nipote Francesca di 15 anni e il servo pastore Luca di 16. La vicenda si svolge nella Sardegna del ’15-’18.
La storia è dipanata in un anno e mezzo in cui Ulpiano Melis e la sua famiglia affrontano l’alternarsi di sentimenti quali il rancore, l’odio, l’amore e la passione. Un vero e proprio repertorio di tematiche deleddiane: la colpa e l’espiazione; il fatalismo; la magia e le superstizioni. È dunque un romanzo della maturità, ma ancora sardissimo negli intenti e nell’intreccio.