Il “Volto di Dio” affronta un tema molto complesso. Da molto tempo, gli storici dell’arte, gli antropologi e gli studiosi di iconografia, si interrogano sull’aspetto fisico di Cristo: è soprattutto la fisionomia del volto a destare molta curiosità poiché “quel volto” è l’archetipo al quale si sarebbero via via riferiti artisti e illustratori di ogni tempo.
Molte persone che videro Cristo non ebbero modo di lasciarne una testimonianza scritta: la maggioranza di loro probabilmente trasmise queste conoscenze verbalmente e la memoria ha poi subito tutta una serie di interpolazioni. Non sono certamente mancati inserimenti di ordine mitico-leggendario che hanno falsato gli elementi storici rimasti impigliati nelle cronache. Poiché nessuno degli evangelisti si è soffermato sull’aspetto fisico di Cristo, molti pittori, ma anche scrittori e studiosi, sono ricorsi alle fonti apocrife e a quelle immagini note come achiropite, cioè ritratti di Cristo non dipinte da mano umana ma apparsi miracolosamente, sulla cui scia si pongono reliquie come il Mandylion di Edessa, il Velo della Veronica e altre meno note.
Tutto questo materiale archeologico, artistico, letterario e liturgico, contribuisce rendere più nitida la storia di reperti che possono dirci molte cose sul piano religioso e su quello storico, su quello dello spirito e su quello della rappresentazione.
Molte persone che videro Cristo non ebbero modo di lasciarne una testimonianza scritta: la maggioranza di loro probabilmente trasmise queste conoscenze verbalmente e la memoria ha poi subito tutta una serie di interpolazioni. Non sono certamente mancati inserimenti di ordine mitico-leggendario che hanno falsato gli elementi storici rimasti impigliati nelle cronache. Poiché nessuno degli evangelisti si è soffermato sull’aspetto fisico di Cristo, molti pittori, ma anche scrittori e studiosi, sono ricorsi alle fonti apocrife e a quelle immagini note come achiropite, cioè ritratti di Cristo non dipinte da mano umana ma apparsi miracolosamente, sulla cui scia si pongono reliquie come il Mandylion di Edessa, il Velo della Veronica e altre meno note.
Tutto questo materiale archeologico, artistico, letterario e liturgico, contribuisce rendere più nitida la storia di reperti che possono dirci molte cose sul piano religioso e su quello storico, su quello dello spirito e su quello della rappresentazione.