Ambientato in un villaggio campestre collinare, il romanzo ricalca gli stili di vita tipici degli anni Cinquanta, anni dell’infanzia e adolescenza dei protagonisti. I loro caratteri e le loro inclinazioni, ci riconducono all’humus culturale in cui sono cresciuti e si sono formati: la diffidenza tipica dei contadini verso il forestiero.
Una volta conosciuta la lealtà dell’estraneo, gli vengono offerte amicizia, ospitalità spontanea e sincera, tipica della cultura contadina delle genti di montagna.
Il soffio impetuoso del vento, il canto della civetta considerato lugubre e sinistro, fantasmi veri o presunti che incutono timori hanno influito negativamente, nel passato, sul carattere delle persone. Il linguaggio narrativo è di piacevole vena poetica che si alterna a momenti di originale inventiva.
Una volta conosciuta la lealtà dell’estraneo, gli vengono offerte amicizia, ospitalità spontanea e sincera, tipica della cultura contadina delle genti di montagna.
Il soffio impetuoso del vento, il canto della civetta considerato lugubre e sinistro, fantasmi veri o presunti che incutono timori hanno influito negativamente, nel passato, sul carattere delle persone. Il linguaggio narrativo è di piacevole vena poetica che si alterna a momenti di originale inventiva.