Mistero, inquietudine, vite sprecate e buttate via, c’è tutto questo ne “La danza della collana”, uno dei romanzi di Grazia Deledda, che maggiormente nasconde doppie vie e significati occulti. È la storia di un ambiguo triangolo affettivo fra il conte Giovanni Delys e zia e nipote che portano lo stesso nome, Maria Baldi. Una preziosa collana di perle, desiderata da ciascuno dei tre personaggi fa da collante all’intera vicenda. Giovanni e l’orfana priva di mezzi Maria si sposano anche se il conte è attratto dall’altra donna, ma la loro unione, il lettore lo intuisce da subito, non sarà delle più felici. Nell’Italia del 1924 uscita da pochi anni dall’incubo della I Guerra Mondiale sembra che tutto sia crollato: punti di riferimento e valori morali, mentre l’individuo alla ricerca disperata della felicità trova lungo il suo cammino solo delusioni, smarrimento, inappagamento. Ritroviamo quindi il pessimismo tipico della letteratura deleddiana.
La danza della collana (I Classici della letteratura italiana) (Italian Edition)
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