Molto spesso è sufficiente un attimo, un respiro o semplicemente una foto per aprire l’abisso che portiamo dentro di noi, una voragine creatasi in un tempo lontano, per il poco amore ricevuto e per l’enorme dolore subito. Questa è la storia, toccante ed intima, di un velo squarciato, di un’anima che decide di aprirsi nella speranza di salvarsi dall’oblio verso cui lentamente, e inesorabilmente, si sta dirigendo. È il racconto di due donne, così diverse eppure così empaticamente vicine, che per un breve frangente delle loro vite condividono un tratto di strada comune, fatto di dolore, rispetto, ascolto e affetto. Il talento e la sensibilità artistica di Gisella Pagano danno vita ad un romanzo prezioso e raffinato, basato sulla biografia di una grande fotografa dall’animo lacerato, alla ricerca di una salvezza che sembra non esserle concessa. Con parole sfumate e una narrativa intensa, La madre che venne dal buio ci regala attimi di importante introspezione e necessaria comprensione.
La madre che venne dal buio
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