Sophie Specter era tanto bella ed attraente fuori quanto a pezzi dentro, gli uomini erano attratti da lei così velocemente come lei li rifiutava. Ma un giorno, schiacciata dal peso della propria vita e disperatamente bisognosa di una fuga, vide LUI. Bellissimo e misterioso, il suo fascino e il suo stile andavano oltre la sua immaginazione. Avendo bisogno di lui come l'aria, cadde ai suoi piedi non sapendo che anche lui aveva dei segreti. E perdendosi nel suo mondo di sesso e segreti lui le fece una proposta che avrebbe potuto cambiarle per sempre la vita. (Mommy Porn)
10000 parole.
*Attenzione, questo racconto contiene situazioni erotiche e sessuali scritte per lettori adulti.
Estratto:
Sophie fece scivolare il cordino delle chiavi sul polso e tenne per mano Titan mentre attraversavano l'atrio. Girando a destra e a sinistra, guardando in ogni angolo e in ogni corridoio, non c'era nessun posto al riparo dallo sguardo di qualcuno o di una telecamera. E quando la camminata di Titan divenne una corsa Sophie faticava a stargli dietro con i tacchi alti.
“Aspetta, aspetta,,” disse quasi senza fiato. “Non posso correre così veloce.”
Fu in quel momento che Titan la vide. Dello stesso colore del muro, c'era un porta con un cartello che diceva 'Solo personale autorizzato'. Sophie guardò indietro mentre lui la fissava.
“Facciamo?” chiese Sophie, eccitata come lo era lui.
Senza rispondere, Titan la prese gentilmente per un braccio guardando da ambo le parti mentre si avvicinavano alla porta. Con tutta l'autorità possibile spinse la leva aspettandosi un allarme. Non accadde nulla ed entrambi trattennero il sorriso mentre entravano.
A differenza del resto dell'aeroporto, i muri di quel corridoio erano bianchi. Incapace di resistere ancora, Titan spinse Sophie contro il muro e la baciò con passione. Girando e contorcendo le lingue, il suono dei loro baci echeggiava nel corridoio vuoto. Era come se un'eco gridasse loro di fermarsi. Sophie era sicura che gli eventuali mugolii del sesso li avrebbe assordati, e si ritrasse.
Non ci volle molto altro per dire a Titan cosa c'era che non andava, quindi prendendola di nuovo per il braccio iniziarono a cercare una stanza vuota lungo il corridoio. Porte con su scritto 'Magazzino' e 'Equipaggio' che passavano. Passarono anche posti che sembravano uffici e quando non sembravano esserci altre opzioni Titan tentò la maniglia della porta successiva.
“No,” gridò spaventata Sophie.
Titan la ignorò trovando la porta chiusa. Il cuore di Sophie batteva forte. Titan continuò lungo il corridoio provando tutte le porte che non avevano un nome sopra e alla fine fu uno degli uffici ad essere aperto.
Sophie rimase fuori con una mano sulla bocca mentre Titan infilava la testa dentro.
10000 parole.
*Attenzione, questo racconto contiene situazioni erotiche e sessuali scritte per lettori adulti.
Estratto:
Sophie fece scivolare il cordino delle chiavi sul polso e tenne per mano Titan mentre attraversavano l'atrio. Girando a destra e a sinistra, guardando in ogni angolo e in ogni corridoio, non c'era nessun posto al riparo dallo sguardo di qualcuno o di una telecamera. E quando la camminata di Titan divenne una corsa Sophie faticava a stargli dietro con i tacchi alti.
“Aspetta, aspetta,,” disse quasi senza fiato. “Non posso correre così veloce.”
Fu in quel momento che Titan la vide. Dello stesso colore del muro, c'era un porta con un cartello che diceva 'Solo personale autorizzato'. Sophie guardò indietro mentre lui la fissava.
“Facciamo?” chiese Sophie, eccitata come lo era lui.
Senza rispondere, Titan la prese gentilmente per un braccio guardando da ambo le parti mentre si avvicinavano alla porta. Con tutta l'autorità possibile spinse la leva aspettandosi un allarme. Non accadde nulla ed entrambi trattennero il sorriso mentre entravano.
A differenza del resto dell'aeroporto, i muri di quel corridoio erano bianchi. Incapace di resistere ancora, Titan spinse Sophie contro il muro e la baciò con passione. Girando e contorcendo le lingue, il suono dei loro baci echeggiava nel corridoio vuoto. Era come se un'eco gridasse loro di fermarsi. Sophie era sicura che gli eventuali mugolii del sesso li avrebbe assordati, e si ritrasse.
Non ci volle molto altro per dire a Titan cosa c'era che non andava, quindi prendendola di nuovo per il braccio iniziarono a cercare una stanza vuota lungo il corridoio. Porte con su scritto 'Magazzino' e 'Equipaggio' che passavano. Passarono anche posti che sembravano uffici e quando non sembravano esserci altre opzioni Titan tentò la maniglia della porta successiva.
“No,” gridò spaventata Sophie.
Titan la ignorò trovando la porta chiusa. Il cuore di Sophie batteva forte. Titan continuò lungo il corridoio provando tutte le porte che non avevano un nome sopra e alla fine fu uno degli uffici ad essere aperto.
Sophie rimase fuori con una mano sulla bocca mentre Titan infilava la testa dentro.
