Due fantasmatici sposi attraversano una Venezia capovolta che si specchia e sconfina nei palazzi dei mercati di sale di Gerusalemme: una città che ?cola dall?alto e tocca l?acqua con la delicatezza idrofila della carta?, spalancando sotto di sé un labirinto liquido e oscuro nel quale scendere: ??con la nostra / zavorra / scandagliare i canali / che (secondo gli antichi) / topografi subacquei) / sono di una profondità / infinita??. La laguna scompare. Affonda nella cantina di una casa sepolta, dove il domestico Tanino scava cercando un passaggio per l?aldilà. Da questo imprevedibile Aleph borgesiano l?acqua comincia a defluire. Evapora. E lentamente il libro sfuma e si disarticola in un mondo di avi e di fantasmi mozartiani.
L’acqua alta
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