I decreti legge 14 febbraio 2016, n.18 e 24 gennaio 2015, n. 3 (entrambi convertiti in legge) disegnano il nuovo assetto della cooperazione di credito, nella quale rientrano le banche di credito cooperativo (BCC) e le banche popolari.
Le novità legislative suggeriscono un commento che – anziché parafrasare la normativa – pone e cerca di risolvere i principali problemi che le innovazioni disciplinari sottopongono agli studiosi ed agli operatori.
Le questioni sono trattate grazie alla lettura coordinata dei decreti legge 18/2016 e 3/2015, nonché delle relative leggi di conversione. Ci sono norme applicabili a BCC e banche popolari, alle quali si aggiungono disposizioni specifiche per le varie categorie di cooperative creditizie.
Ne risulta una trattazione organica, alla quale si spera dottrina e giurisprudenza attingano per approfondire un segmento importante del mercato creditizio italiano.
Le novità legislative suggeriscono un commento che – anziché parafrasare la normativa – pone e cerca di risolvere i principali problemi che le innovazioni disciplinari sottopongono agli studiosi ed agli operatori.
Le questioni sono trattate grazie alla lettura coordinata dei decreti legge 18/2016 e 3/2015, nonché delle relative leggi di conversione. Ci sono norme applicabili a BCC e banche popolari, alle quali si aggiungono disposizioni specifiche per le varie categorie di cooperative creditizie.
Ne risulta una trattazione organica, alla quale si spera dottrina e giurisprudenza attingano per approfondire un segmento importante del mercato creditizio italiano.