I personaggi de “Il canto delle cicale” tornano con le loro storie ventitré anni dopo, quando alla spensieratezza dell’adolescenza sono subentrati i problemi dell’età matura. Ma in questo “ritorno” non c’è l’atmosfera nostalgica e rassegnata dei “vent’anni dopo” e non è certo un caso che proprio la più risoluta delle quattro amiche decida di cercare le altre tre per avere loro notizie dopo tanto tempo...
Un romanzo emozionante, pieno di sentimento e di momenti di elegiaca atmosfera, che tocca le corde più profonde di tutti i lettori indipendentemente dalla loro età. Questo perché le storie descritte, alla fine, sono quelle della vita in tutti i suoi aspetti e, dunque, non possono non coinvolgere emotivamente.
(Dalla prefazione di Franco Ottolino)
Emiliano Foltran è nato a Colleferro (Roma) nel 1973, dove vive e lavora attualmente, nell’attesa di dare un senso alla sua “cassaforte dei sogni”. Ha un bimbo di tre anni, Damiano, che ama alla follia e con cui canta e balla “Bel Tramonto” di Bengi. Ha sempre amato leggere e si è dedicato con passione alla scrittura, portando a termine diversi romanzi, tra cui Il
canto delle cicale (Edizioni Progetto Cultura, 2010), di cui questo volume celebra la conclusione.
La foto in copertina è di Giancarlo Neccia (www.deltafoto.it)
Un romanzo emozionante, pieno di sentimento e di momenti di elegiaca atmosfera, che tocca le corde più profonde di tutti i lettori indipendentemente dalla loro età. Questo perché le storie descritte, alla fine, sono quelle della vita in tutti i suoi aspetti e, dunque, non possono non coinvolgere emotivamente.
(Dalla prefazione di Franco Ottolino)
Emiliano Foltran è nato a Colleferro (Roma) nel 1973, dove vive e lavora attualmente, nell’attesa di dare un senso alla sua “cassaforte dei sogni”. Ha un bimbo di tre anni, Damiano, che ama alla follia e con cui canta e balla “Bel Tramonto” di Bengi. Ha sempre amato leggere e si è dedicato con passione alla scrittura, portando a termine diversi romanzi, tra cui Il
canto delle cicale (Edizioni Progetto Cultura, 2010), di cui questo volume celebra la conclusione.
La foto in copertina è di Giancarlo Neccia (www.deltafoto.it)