Alla fine di una festa, una giovane donna leggermente alticcia confessa a una collega di lavoro di avere una fantasia sessuale proibita: essere legata ad un letto e venire usata come oggetto sessuale. La fantasia della ragazza è quella di giocare con un uomo, ma presto scoprirà che l’azione lesbica donna su donna può essere almeno altrettanto divertente, quando la sua collega di lavoro la porterà a a casa, la legherà al letto e la userà senza pietà come un giocattolo erotico.
Si tratta di un esplicito racconto erotico lungo circa 5.200 parole. Contiene linguaggio esplicito e la materia è sessuale. Questo racconto è stato pensato esclusivamente per gli adulti che sono interessati a questo tipo di materiale per la visione in giurisdizioni in cui la sua vendita e godimento non violano le leggi locali.
Estratto:
Brenda sorrise. “Qualcosa che potrebbe piacerti,” rispose lei e mise una mano nella scatola per prendere qualcosa, tirando poi lentamente la mano fuori. Donna spalancò gli occhi quando vide che dall’indice di Brenda penzolavano delle manette. “Ho davvero intenzione di trasformarti nella mia cagna,” rise Brenda. “Sdraiati sulla tua fottuta pancia.” Donna prese a respirare in modo ancora più affannoso, realizzando che la sua fantasia sarebbe presto divenuta reale. Rotolò prontamente sul suo petto e guardò Brenda afferrarle il polso e serrare le manette attorno ad esso. La ragazza poi fissò l'altra estremità all’angolo della struttura metallica del letto. Successivamente Brenda estrasse altre manette dalla scatola e si diede da fare attorno a Donna, fino a quando entrambi i polsi e le caviglie della ragazza furono ammanettati al letto, con le gambe divaricate e le braccia spalancate. Il battito di Donna andava sempre più veloce per l’eccitazione che la stava rapendo e l’aspettativa di vedere cosa sarebbe successo. Brenda spostò la scatola ai piedi del letto, in modo che Donna non potesse vedere e frugò nella scatola fino a quando trovò un frustino. Si sedette sul bordo del letto e sorrise alla vista della donna nuda completamente aperta davanti a lei. Avvicinandosi, accarezzò con la punta delle dita la pelle nuda della schiena di Donna e fece lentamente scivolare la mano sul superbo culo tondo della sua amica. “Oh cazzo, come è bello,” gemette, più rivolta a se stessa che a Donna, e fece scorrere i polpastrelli sulla sua pelle di seta.
Si tratta di un esplicito racconto erotico lungo circa 5.200 parole. Contiene linguaggio esplicito e la materia è sessuale. Questo racconto è stato pensato esclusivamente per gli adulti che sono interessati a questo tipo di materiale per la visione in giurisdizioni in cui la sua vendita e godimento non violano le leggi locali.
Estratto:
Brenda sorrise. “Qualcosa che potrebbe piacerti,” rispose lei e mise una mano nella scatola per prendere qualcosa, tirando poi lentamente la mano fuori. Donna spalancò gli occhi quando vide che dall’indice di Brenda penzolavano delle manette. “Ho davvero intenzione di trasformarti nella mia cagna,” rise Brenda. “Sdraiati sulla tua fottuta pancia.” Donna prese a respirare in modo ancora più affannoso, realizzando che la sua fantasia sarebbe presto divenuta reale. Rotolò prontamente sul suo petto e guardò Brenda afferrarle il polso e serrare le manette attorno ad esso. La ragazza poi fissò l'altra estremità all’angolo della struttura metallica del letto. Successivamente Brenda estrasse altre manette dalla scatola e si diede da fare attorno a Donna, fino a quando entrambi i polsi e le caviglie della ragazza furono ammanettati al letto, con le gambe divaricate e le braccia spalancate. Il battito di Donna andava sempre più veloce per l’eccitazione che la stava rapendo e l’aspettativa di vedere cosa sarebbe successo. Brenda spostò la scatola ai piedi del letto, in modo che Donna non potesse vedere e frugò nella scatola fino a quando trovò un frustino. Si sedette sul bordo del letto e sorrise alla vista della donna nuda completamente aperta davanti a lei. Avvicinandosi, accarezzò con la punta delle dita la pelle nuda della schiena di Donna e fece lentamente scivolare la mano sul superbo culo tondo della sua amica. “Oh cazzo, come è bello,” gemette, più rivolta a se stessa che a Donna, e fece scorrere i polpastrelli sulla sua pelle di seta.