Questa antologia intende essere una guida per tutti gli studenti, soprattutto al di fuori dell’Università Cattolica, che intendono avvicinarsi ai problemi dell’Etica applicata all’universo dei mass media o moderni mezzi della comunicazione sociale (per usare un’espressione forse adesso un po’ obsoleta della cultura cristiana di oltre mezzo secolo fa).
Fin dalla fondazione di una Scuola intenta a occuparsi dei media – e in parallelo con lo sforzo compiuto dal Concilio Vaticano II grazie alla Communio Et Progressio – risulta fondamentale lo studio dell’Etica della comunicazione per quanti operano nel settore: dirigenti, autori, tecnici, professionisti dallo spettacolo al giornalismo, dal cinema al teatro, dalla radio alla televisione, dalla musica alle arti figurative, dalla pubblicità ai new media (Internet in primis).
In tal senso un ottimo avvio in Italia allo studio di un’Etica della Comunicazione viene fornito, già negli anni Sessanta (e ininterrottamente per un trentennio) dagli insegnamenti di Padre Luigi Bini, studioso di filmologia, critico cinematografico, docente in Cattolica anche di deontologia professionale e dei fondamenti teologici delle comunicazioni sociali. A lui è dedicata questa piccola antologia, anche grazie alla sua ‘presenza’ con alcuni significativi interventi in appendice.
La svolta importante – al di là dei contributi più o meno diretti di Gianfranco Bettetini, Armando Fumagalli, Don Dario Viganò, Don Gilberto Donnini spesso calati nella discussione teorica generale o impegnati sulla disamina di testi, generi, linguaggi, eccetera – avviene altresì, nell’ambito dell’Università Pontificia Salesiana di Roma, all’inizio del Nuovo Millennio, con il Dizionario, curato da Roberto Giannatelli, Franco Leder, Pier Cesare Rivoltella: le singole voci vengono redatte dai maggiori esperti di ogni settore, per garantire affidabilità e completezza al progetto medesimo.
Da quest’opera sono appunto estrapolate quattro voci fondanti che ineriscono sia introduttivamente ai media sia all’Etica stessa della Comunicazione: mass media, comunicazione, etica e deontologia.
Tratto dall'Introduzione
Fin dalla fondazione di una Scuola intenta a occuparsi dei media – e in parallelo con lo sforzo compiuto dal Concilio Vaticano II grazie alla Communio Et Progressio – risulta fondamentale lo studio dell’Etica della comunicazione per quanti operano nel settore: dirigenti, autori, tecnici, professionisti dallo spettacolo al giornalismo, dal cinema al teatro, dalla radio alla televisione, dalla musica alle arti figurative, dalla pubblicità ai new media (Internet in primis).
In tal senso un ottimo avvio in Italia allo studio di un’Etica della Comunicazione viene fornito, già negli anni Sessanta (e ininterrottamente per un trentennio) dagli insegnamenti di Padre Luigi Bini, studioso di filmologia, critico cinematografico, docente in Cattolica anche di deontologia professionale e dei fondamenti teologici delle comunicazioni sociali. A lui è dedicata questa piccola antologia, anche grazie alla sua ‘presenza’ con alcuni significativi interventi in appendice.
La svolta importante – al di là dei contributi più o meno diretti di Gianfranco Bettetini, Armando Fumagalli, Don Dario Viganò, Don Gilberto Donnini spesso calati nella discussione teorica generale o impegnati sulla disamina di testi, generi, linguaggi, eccetera – avviene altresì, nell’ambito dell’Università Pontificia Salesiana di Roma, all’inizio del Nuovo Millennio, con il Dizionario, curato da Roberto Giannatelli, Franco Leder, Pier Cesare Rivoltella: le singole voci vengono redatte dai maggiori esperti di ogni settore, per garantire affidabilità e completezza al progetto medesimo.
Da quest’opera sono appunto estrapolate quattro voci fondanti che ineriscono sia introduttivamente ai media sia all’Etica stessa della Comunicazione: mass media, comunicazione, etica e deontologia.
Tratto dall'Introduzione