È una bella saga dei tempi andati, dove si respira un clima di serenità e al tempo stesso si manifestano le difficoltà che vivevano le famiglie, strette tra la lotta quotidiana per sopravvivere e gli avvenimenti storici che incombevano sulle scelte e la visione del futuro, condizionandole.
La trama si svolge lungo un ventennio, partendo da poco prima degli anni trenta del millenovecento fino alla guerra, e vede come protagonisti Nicolino, costretto ad emigrare in America per evitare l'arruolamento per la guerra in Etiopia in prossimità delle nozze, e la giovanissima Elvira, prima promessa e poi sposa per procura.
La vicenda è tuttavia un espediente per l'autore per rappresentare il film del “come vivevano” i suoi antenati non lontanissimi in questo paese di collina, fondato dai profughi albanesi che vi si erano rifugiati nel lontano 1400.
Moccia evidentemente molte cose le ha vissute, direttamente o attraverso il racconto di genitori e nonni, e presenta con precisione ed attenzione i fatti dell'epoca, compresi alcuni episodi salienti dell'ultima guerra.
La trama si svolge lungo un ventennio, partendo da poco prima degli anni trenta del millenovecento fino alla guerra, e vede come protagonisti Nicolino, costretto ad emigrare in America per evitare l'arruolamento per la guerra in Etiopia in prossimità delle nozze, e la giovanissima Elvira, prima promessa e poi sposa per procura.
La vicenda è tuttavia un espediente per l'autore per rappresentare il film del “come vivevano” i suoi antenati non lontanissimi in questo paese di collina, fondato dai profughi albanesi che vi si erano rifugiati nel lontano 1400.
Moccia evidentemente molte cose le ha vissute, direttamente o attraverso il racconto di genitori e nonni, e presenta con precisione ed attenzione i fatti dell'epoca, compresi alcuni episodi salienti dell'ultima guerra.