“Non c’è niente di più comico dell’infelicità”
L’autore sembra partire da questa affermazione di Samuel Beckett per giocare la sua partita con il lettore, una sfida che oscillerà tra il thriller pulp, la poesia satirica e la tragedia, incontrando serial killer, ninfomani, infermieri violati, fratelli maledetti e tu... personaggio protagonista di una galleria di ritratti grotteschi, emblematici e densi di vita non comune, paradossalmente orrendi e comici.
Il lettore si ritroverà quindi a ridere della sofferenza, a rimaner sorpreso dai continui colpi di scena, in un gioco divertito e onirico con i dogmi della cristianità e a rileggerli sotto una nuova prospettiva storica, trascinato in antiche responsabilità e vendette... sino al risveglio di strane identità...
L’autore sembra partire da questa affermazione di Samuel Beckett per giocare la sua partita con il lettore, una sfida che oscillerà tra il thriller pulp, la poesia satirica e la tragedia, incontrando serial killer, ninfomani, infermieri violati, fratelli maledetti e tu... personaggio protagonista di una galleria di ritratti grotteschi, emblematici e densi di vita non comune, paradossalmente orrendi e comici.
Il lettore si ritroverà quindi a ridere della sofferenza, a rimaner sorpreso dai continui colpi di scena, in un gioco divertito e onirico con i dogmi della cristianità e a rileggerli sotto una nuova prospettiva storica, trascinato in antiche responsabilità e vendette... sino al risveglio di strane identità...