Siamo giunti all’ottava parte di questa pubblicazione. La settima è terminata con il lancio d’agenzia del 18 gennaio del 2013.
Ora riprendo il discorso portandomi sino alla fine del mese di giugno. Sarà compito della nona parte riprendere il discorso per completare l’anno.
Come nelle precedenti edizioni appaiono solo una selezione delle notizie che mi sono perve-nute. Mi spetta in questa circostanza l’ingrato compito di dover scegliere gli argomenti che ritengo d’inte-resse generale ma non essendo un esperto posso anche aver sbagliato perché ho visto l’argomento più sotto la luce dell’informazione giornalistica che scientifica. Resta la mia convinzione che, sulla rete e anche tra “radio gavetta” e le confidenze delle “comari”, prevalga la disinformazione o sotto un altro aspetto l’interesse partigiano e oserei sperare, in quest’ultima eventualità, in buonafede. E’ come dire il medico un po’ fanatico della sua specializzazione che è portato a esaltarla più del dovuto ponendola al centro della sua vocazione terapeutica.
Va poi d’annotare che con le ampie opportunità offerte alle persone di accedere all’informazione medica tra la televisione, la radio, la carta stampata, dai quotidiani ai periodici, e il web si è aggiunta, come osserva il prof. Claudio Cricelli, presidente della società italiana di medicina generale, “la crescente richiesta di “partecipazione” del paziente alla scelta dei percorsi di cura e una forte attrazione per tutto ciò che è “naturale” e che risponde ai paradigmi del salutistico.” “Diventa – soggiunge il professore – dunque sempre importante che il medico, e in particolare il medico delle cure primarie, rifletta su questi fenomeni e acquisisca i necessari strumenti cognitivi che gli consentano di comprendere, e per quanto possibile, guidare e rendere più consapevoli le scelte che le persone mettono in atto per migliorare il proprio stato di salute (automedicazione)”.
In questo senso procede la crescente attenzione verso le ricerche sugli effetti biologici degli alimenti e delle piante medicinali.
Ora riprendo il discorso portandomi sino alla fine del mese di giugno. Sarà compito della nona parte riprendere il discorso per completare l’anno.
Come nelle precedenti edizioni appaiono solo una selezione delle notizie che mi sono perve-nute. Mi spetta in questa circostanza l’ingrato compito di dover scegliere gli argomenti che ritengo d’inte-resse generale ma non essendo un esperto posso anche aver sbagliato perché ho visto l’argomento più sotto la luce dell’informazione giornalistica che scientifica. Resta la mia convinzione che, sulla rete e anche tra “radio gavetta” e le confidenze delle “comari”, prevalga la disinformazione o sotto un altro aspetto l’interesse partigiano e oserei sperare, in quest’ultima eventualità, in buonafede. E’ come dire il medico un po’ fanatico della sua specializzazione che è portato a esaltarla più del dovuto ponendola al centro della sua vocazione terapeutica.
Va poi d’annotare che con le ampie opportunità offerte alle persone di accedere all’informazione medica tra la televisione, la radio, la carta stampata, dai quotidiani ai periodici, e il web si è aggiunta, come osserva il prof. Claudio Cricelli, presidente della società italiana di medicina generale, “la crescente richiesta di “partecipazione” del paziente alla scelta dei percorsi di cura e una forte attrazione per tutto ciò che è “naturale” e che risponde ai paradigmi del salutistico.” “Diventa – soggiunge il professore – dunque sempre importante che il medico, e in particolare il medico delle cure primarie, rifletta su questi fenomeni e acquisisca i necessari strumenti cognitivi che gli consentano di comprendere, e per quanto possibile, guidare e rendere più consapevoli le scelte che le persone mettono in atto per migliorare il proprio stato di salute (automedicazione)”.
In questo senso procede la crescente attenzione verso le ricerche sugli effetti biologici degli alimenti e delle piante medicinali.