Una storia vera, la storia avvincente di Leonard ed Helen alle prese col cancro, può insegnare cose utili per chi si trova a lottare con questa malattia. Helen improvvisamente si ammala di una grave forma di cancro metastatico. Il marito Leonard, che da anni non fa più il medico e che non era oncologo, accortosi che i medici che hanno in cura la moglie tendono ad arrendersi, decide di curarla lui con tutte le sue forze. Grazie a una serie di scelte coraggiose e insolite, seppure scientificamente fondate, scelte meditate e discusse assieme, arrivano risultati inaspettati. Quello di Helen è un “amazing case”, un caso incredibile, come l’ha definito un famoso medico e scienziato amico di Leonard. Passano gli anni e Helen sta bene, anche se il cancro è sempre con lei. Helen lo chiama “mio fratello cancro”.
Le scelte di Leonard ed Helen sono vincenti perché basate su un certo modo di guardare al cancro e di pensare a come curarlo. La prima cosa che la storia insegna è questa: “Contare sull’aiuto di buoni specialisti e conoscere le terapie disponibili è senz’altro utile. La cosa più importante però è il modo in cui pensiamo alle cure. Noi abbiamo certe idee sulla malattia (che genere di malattia è il cancro? come conviene affrontare una malattia del genere?), su ciò che ci aspettiamo dalle cure (puntiamo a liberarci della malattia? a vivere bene? a lungo? ecc.). A seconda di queste nostre idee ad ogni passo ragioniamo in una maniera o nell’altra e prendiamo questa o quella decisione. A guidarci è la nostra filosofia della cura, la visione che ne abbiamo, e il successo dipende soprattutto da questa”.
Riflettendo sull’avventura di Leonard ed Helen si ricavano molti altri suggerimenti su come curare il cancro e cercare di gestire questa terribile malattia. Emergono suggerimenti anche su come gestirsi gli oncologi, alle prese pure loro con una sfida difficile, che li mette a dura prova come professionisti e come persone.
Nella seconda parte il libro analizza le cose che possiamo imparare dall’avventura di Leonard ed Helen, illustra terapie e modi di curare il cancro ancora poco noti, sottovalutati o male utilizzati e fornisce consigli pratici che possono aiutarci a gestire la malattia e l’oncologo.
Le scelte di Leonard ed Helen sono vincenti perché basate su un certo modo di guardare al cancro e di pensare a come curarlo. La prima cosa che la storia insegna è questa: “Contare sull’aiuto di buoni specialisti e conoscere le terapie disponibili è senz’altro utile. La cosa più importante però è il modo in cui pensiamo alle cure. Noi abbiamo certe idee sulla malattia (che genere di malattia è il cancro? come conviene affrontare una malattia del genere?), su ciò che ci aspettiamo dalle cure (puntiamo a liberarci della malattia? a vivere bene? a lungo? ecc.). A seconda di queste nostre idee ad ogni passo ragioniamo in una maniera o nell’altra e prendiamo questa o quella decisione. A guidarci è la nostra filosofia della cura, la visione che ne abbiamo, e il successo dipende soprattutto da questa”.
Riflettendo sull’avventura di Leonard ed Helen si ricavano molti altri suggerimenti su come curare il cancro e cercare di gestire questa terribile malattia. Emergono suggerimenti anche su come gestirsi gli oncologi, alle prese pure loro con una sfida difficile, che li mette a dura prova come professionisti e come persone.
Nella seconda parte il libro analizza le cose che possiamo imparare dall’avventura di Leonard ed Helen, illustra terapie e modi di curare il cancro ancora poco noti, sottovalutati o male utilizzati e fornisce consigli pratici che possono aiutarci a gestire la malattia e l’oncologo.