"Mi sentii in trappola. Nonostante il cuore mi stesse pulsando in gola mi sorpresi ad osservarlo nei dettagli. Non era più un gallo. Appariva grande per le penne protese verso l’esterno (non a caso i guerrieri indiani, per incutere timore, indossavano grandi copricapo di penne), spaventoso, le zampe squamose salde e sicure aggrappate al terreno coi lunghi artigli, gli occhi tondi, gialli e spalancati: era un velociraptor."
In questi racconti l'autrice lega frammenti autobiografici a figure di animali, in particolare quelli che popolavano la fattoria in cui visse infanzia e adolescenza. Ogni racconto è corredato dal un’integrazione che propone delle spiegazioni a caratteristiche o comportamenti dei protagonisti basate sulle pubblicazioni di illustri studiosi, qui rese in forma di compendi, e da una tavola disegnata dall'autrice stessa.
In questi racconti l'autrice lega frammenti autobiografici a figure di animali, in particolare quelli che popolavano la fattoria in cui visse infanzia e adolescenza. Ogni racconto è corredato dal un’integrazione che propone delle spiegazioni a caratteristiche o comportamenti dei protagonisti basate sulle pubblicazioni di illustri studiosi, qui rese in forma di compendi, e da una tavola disegnata dall'autrice stessa.
