Il nostro modello economico si basa sulla visione della vita formulata nel 1798 dal demografo inglese Thomas Malthus (1766-1834). Malthus, nel suo libro "Saggio sul Principio di Popolazione", aveva proposto una serie di idee secondo le quali la popolazione cresceva molto più rapidamente delle risorse alimentari e, pertanto, si doveva tenerne sotto controllo l’aumento. Malthus asseriva che le guerre e le epidemie fungono da freni “naturali” e che sono vantaggiose per le popolazioni, e fu il primo a parlare di “lotta per la sopravvivenza”. Stando alla sua tesi, i poveri non devono essere tutelati ma, anzi, devono essere lasciati nelle peggiori condizioni possibili e lasciati morire senza alcuna pietà, impedendo in questo modo che si riproducano e permettendo, così, alle classi benestanti di vincere la lotta per la sopravvivenza e prevalere. Il modello economico di Malthus era estraneo alla benché minima pietà, compassione o protezione per i più deboli, tuttavia ricevette un ampio consenso dall’aristocrazia inglese che temeva di dover cedere il proprio potere alle classi lavoratrici. Malthus aveva mostrato come indebolire la classe lavoratrice, controllarla, opprimerla e sfruttarla, mantenendola in uno stato di povertà e di miseria, senza protezione né diritti.
In contrapposizione a questa visione, la teoria della sintropia sostiene che la vita è una legge generale dell’universo, caratterizzata da coesione, ordine e organizzazione, la cui tendenza è quella di procedere verso l’armonia e il benessere. Questa visione ha implicazioni profonde non solo in biologia, ma soprattutto in psicologia, economia, sociologia e medicina.
La teoria della sintropia nasce dall’equazione energia/momento/massa della relatività ristretta di Albert Einstein. Questa equazione presenta una soluzione positiva, che descrive energia e materia che si muovono in avanti nel tempo, e una soluzione negativa che descrive energia e materia che si muovono a ritroso nel tempo e che contraddice la legge della causalità secondo la quale le cause devono sempre precedere gli effetti.
Nel 1942 il matematico Luigi Fantappiè (1901-1956) analizzò a fondo le proprietà matematiche dell’equazione energia/momento/massa e trovò che la soluzione che si muove in avanti nel tempo descrive energia che diverge da una causa collocata nel passato e materia che si distribuisce in modo omogeneo e disordinato, mentre la soluzione che si muove indietro nel tempo descrive energia che converge verso una causa collocata nel futuro e materia che si organizza in strutture e forme di ordine. La soluzione che si muove in avanti nel tempo è governata dalla legge dell’entropia (dal greco en=divergente, tropos=tendenza), mentre la soluzione che si muove indietro nel tempo è governata da una legge simmetrica che Fantappiè denominò sintropia (dal greco sin=convergente, tropos=tendenza). Elencando le proprietà matematiche della legge della sintropia, Fantappiè scoprì che esse coincidono con quelle dei sistemi viventi, giungendo così all’ipotesi suggestiva che la vita è causata dal futuro e solo marginalmente dal passato (Fantappiè, 1944).
Fantappiè suggerì che, per comprendere e spiegare i misteri della vita, è necessario utilizzare un nuovo tipo di approccio causale, speculare alla logica classica di causa ed effetto.
Per una presentazione audio in PowerPoint: www.lifeenergyscience.it
In contrapposizione a questa visione, la teoria della sintropia sostiene che la vita è una legge generale dell’universo, caratterizzata da coesione, ordine e organizzazione, la cui tendenza è quella di procedere verso l’armonia e il benessere. Questa visione ha implicazioni profonde non solo in biologia, ma soprattutto in psicologia, economia, sociologia e medicina.
La teoria della sintropia nasce dall’equazione energia/momento/massa della relatività ristretta di Albert Einstein. Questa equazione presenta una soluzione positiva, che descrive energia e materia che si muovono in avanti nel tempo, e una soluzione negativa che descrive energia e materia che si muovono a ritroso nel tempo e che contraddice la legge della causalità secondo la quale le cause devono sempre precedere gli effetti.
Nel 1942 il matematico Luigi Fantappiè (1901-1956) analizzò a fondo le proprietà matematiche dell’equazione energia/momento/massa e trovò che la soluzione che si muove in avanti nel tempo descrive energia che diverge da una causa collocata nel passato e materia che si distribuisce in modo omogeneo e disordinato, mentre la soluzione che si muove indietro nel tempo descrive energia che converge verso una causa collocata nel futuro e materia che si organizza in strutture e forme di ordine. La soluzione che si muove in avanti nel tempo è governata dalla legge dell’entropia (dal greco en=divergente, tropos=tendenza), mentre la soluzione che si muove indietro nel tempo è governata da una legge simmetrica che Fantappiè denominò sintropia (dal greco sin=convergente, tropos=tendenza). Elencando le proprietà matematiche della legge della sintropia, Fantappiè scoprì che esse coincidono con quelle dei sistemi viventi, giungendo così all’ipotesi suggestiva che la vita è causata dal futuro e solo marginalmente dal passato (Fantappiè, 1944).
Fantappiè suggerì che, per comprendere e spiegare i misteri della vita, è necessario utilizzare un nuovo tipo di approccio causale, speculare alla logica classica di causa ed effetto.
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