“Paco Yunque” è un racconto peruviano drammatico, dal finale amaro.
Il testo è conosciutissimo e molto diffuso nei paesi ispanofoni, anche sotto forma di riduzioni cinematografiche e rappresentazioni teatrali.
L'autore stesso, famoso per la sua produzione poetica, è considerato un vate, non soltanto nazionale, ma anche panamericano e di grande rilievo internazionale.La storia ha un chiaro intento didattico ed è una denuncia sociale, in linea con le idee marxiste di Vallejo, le sue umili origini andine, la sua esperienza di lavoro in una piantagione e d'insegnante, la sua personale sensibilità, espressa in questi suoi versi, purtroppo premonitori della sua morte a Parigi in un giorno di pioggia.
“...Cesar Vallejo è morto, lo picchiavano/ tutti senza che avesse fatto loro niente/ gli davano addosso sodo con il bastone e sodo/ anche con una corda, sono testimoni/ i giovedì e le ossa degli omeri/ la solitudine, la pioggia, le strade.”
La storia descrive in modo spietato episodi di bullismo. E se l'ambientazione è quella del secolo scorso, gli interrogativi che l'autore fa esprimere al protagonista o le sottolineature morali pronunciate in prima persona da Vallejo stesso, così come le dinamiche tra i personaggi, stimolano, senza dubbio, la riflessione su un tema sempre attuale.
Gli altri racconti di questa raccolta formano un corollario che approfondisce e allarga il discorso cominciato in Paco Yunque. Le immagini de' “Il bambino del carro trionfale” e “I due soras” descrivono lo stato di natura dei semplici della Terra e dei bambini, non ancora corrotti dalla dura “legge” (morale o religiosa) degli uomini. Infine ne' “Il vincitore”, il debole, prima schiacciato dal più forte, è ora schiacciato dalla stessa violenza che ha usato contro il più forte. Tuttavia Vallejo in “Muro Nordovest”, breve racconto-riflessione di un carcerato sulla giustizia praticata dagli uomini, ci esorta:
“osservate meglio con il cuore!”
Il testo è conosciutissimo e molto diffuso nei paesi ispanofoni, anche sotto forma di riduzioni cinematografiche e rappresentazioni teatrali.
L'autore stesso, famoso per la sua produzione poetica, è considerato un vate, non soltanto nazionale, ma anche panamericano e di grande rilievo internazionale.La storia ha un chiaro intento didattico ed è una denuncia sociale, in linea con le idee marxiste di Vallejo, le sue umili origini andine, la sua esperienza di lavoro in una piantagione e d'insegnante, la sua personale sensibilità, espressa in questi suoi versi, purtroppo premonitori della sua morte a Parigi in un giorno di pioggia.
“...Cesar Vallejo è morto, lo picchiavano/ tutti senza che avesse fatto loro niente/ gli davano addosso sodo con il bastone e sodo/ anche con una corda, sono testimoni/ i giovedì e le ossa degli omeri/ la solitudine, la pioggia, le strade.”
La storia descrive in modo spietato episodi di bullismo. E se l'ambientazione è quella del secolo scorso, gli interrogativi che l'autore fa esprimere al protagonista o le sottolineature morali pronunciate in prima persona da Vallejo stesso, così come le dinamiche tra i personaggi, stimolano, senza dubbio, la riflessione su un tema sempre attuale.
Gli altri racconti di questa raccolta formano un corollario che approfondisce e allarga il discorso cominciato in Paco Yunque. Le immagini de' “Il bambino del carro trionfale” e “I due soras” descrivono lo stato di natura dei semplici della Terra e dei bambini, non ancora corrotti dalla dura “legge” (morale o religiosa) degli uomini. Infine ne' “Il vincitore”, il debole, prima schiacciato dal più forte, è ora schiacciato dalla stessa violenza che ha usato contro il più forte. Tuttavia Vallejo in “Muro Nordovest”, breve racconto-riflessione di un carcerato sulla giustizia praticata dagli uomini, ci esorta:
“osservate meglio con il cuore!”