INTRODUZIONE
Tagliare poco o tanto, eliminare questo o quel ramo, sono
interrogativi che spesso disorientano chi si appresta per la prima volta a potare. Parecchi autori consigliano interventi massicci, altri propongono di asportare il meno possibile. Quasi sempre però la potatura è più influenzata dalle tradizioni locali che dalla conoscenza del modo di crescere della pianta. Questo è vero, soprattutto, là dove l’allevatore la obbliga a svilupparsi e produrre al massimo, spesse volte in modo poco rispondente alle caratteristiche vegetative, come se fosse semplice materia da modellare. Purtroppo in molti allevamenti, piccoli e grandi, questa operazione è svolta senza tenere conto del clima e delle caratteristiche del terreno in cui il vegetale si trova a crescere. È necessario invece considerarla una pratica che deve essere in stretto rapporto con le altre tecniche colturali attuate a favore della pianta. La frutticoltura moderna su vasta scala esige, per motivi puramente economici, che la potatura sia eseguita meccanicamente. Si vanifica così il rapporto uomo-natura che questa offriva, per passare ad un discorso di massima produzione.
Con questo scritto si è cercato, senza avere la pretesa di risolvere definitivamente tutti i problemi sopra esposti, di illustrare tecniche e metodiche che tendono, da una parte, a salvaguardare l’equilibrio naturale dello sviluppo del vegetale e, dall’altra, a rendere sempre più economiche le varie operazioni.
Il lavoro risulta pertanto suddiviso in tre parti. Nella prima si riportano cenni di botanica e fisiologia vegetale, al fine di mettere in condizione il lettore di comprendere la vita della pianta. Nella seconda si tratta in particolare della potatura, dei tipi di interventi, degli scopi e degli obiettivi che si possono raggiungere. Inoltre, si prendono in esame gli attrezzi e i macchinari necessari. Nella terza parte, si analizzano gli interventi specifici in funzione di alcune singole colture. A fianco di quelle tradizionali, si sono prese in esame specie che sempre più trovano, anche nel nostro paese, concrete possibilità di allevamento.
Tagliare poco o tanto, eliminare questo o quel ramo, sono
interrogativi che spesso disorientano chi si appresta per la prima volta a potare. Parecchi autori consigliano interventi massicci, altri propongono di asportare il meno possibile. Quasi sempre però la potatura è più influenzata dalle tradizioni locali che dalla conoscenza del modo di crescere della pianta. Questo è vero, soprattutto, là dove l’allevatore la obbliga a svilupparsi e produrre al massimo, spesse volte in modo poco rispondente alle caratteristiche vegetative, come se fosse semplice materia da modellare. Purtroppo in molti allevamenti, piccoli e grandi, questa operazione è svolta senza tenere conto del clima e delle caratteristiche del terreno in cui il vegetale si trova a crescere. È necessario invece considerarla una pratica che deve essere in stretto rapporto con le altre tecniche colturali attuate a favore della pianta. La frutticoltura moderna su vasta scala esige, per motivi puramente economici, che la potatura sia eseguita meccanicamente. Si vanifica così il rapporto uomo-natura che questa offriva, per passare ad un discorso di massima produzione.
Con questo scritto si è cercato, senza avere la pretesa di risolvere definitivamente tutti i problemi sopra esposti, di illustrare tecniche e metodiche che tendono, da una parte, a salvaguardare l’equilibrio naturale dello sviluppo del vegetale e, dall’altra, a rendere sempre più economiche le varie operazioni.
Il lavoro risulta pertanto suddiviso in tre parti. Nella prima si riportano cenni di botanica e fisiologia vegetale, al fine di mettere in condizione il lettore di comprendere la vita della pianta. Nella seconda si tratta in particolare della potatura, dei tipi di interventi, degli scopi e degli obiettivi che si possono raggiungere. Inoltre, si prendono in esame gli attrezzi e i macchinari necessari. Nella terza parte, si analizzano gli interventi specifici in funzione di alcune singole colture. A fianco di quelle tradizionali, si sono prese in esame specie che sempre più trovano, anche nel nostro paese, concrete possibilità di allevamento.