RACCONTO LUNGO (27 pagine) - FANTASCIENZA - Il Dio-Macchina vede tutto e punisce ogni cosa. È, è stato e sarà sempre, per tutte le ere del mondo. Ma alcune cose sono difficili da uccidere. E cercano vendetta.
Chi era lo straniero misterioso comparso al Pozzo di Mictlan proprio nei giorni in cui era stato finalmente raggiunto il fondo? E cosa voleva da Xochipil, una semplice operaia zoppa del pozzo? Forse era un semplice viaggiatore. Forse qualcosa di molto più pericoloso. In un'affascinante ambientazione post-apocalitica in chiave azteca, Aliette de Bodard, l'astro nascente della fantascienza internazionale vincitrice del premio Hugo, mette in scena l'eterna lotta tra antichi dèi e nuove credenze, creando un piccolo "American Gods" precolombiano.
Aliette de Bodard, scrittrice francese di origini vietnamite, è uno dei nomi di maggior rilievo nella fantascienza contemporanea emergente. Vincitrice nel 2007 del prestigioso premio "Writers Of Tne Future", finalista nel 2009 al premio John Campbell come miglior nuovo autore, è stata consacrata dalla vittoria al premio Nebula e al premio Locus col racconto lungo "Immersione". Il suo romanzo breve "Stazione rossa" è arrivato in finale al premio Nebula e al premio Hugo. Nata negli Stati Uniti e cresciuta tra gli USA, Londra e Parigi, è perfettamente bilingue; studi di matematica applicata e informatica, ingegnere di professione (la prestigiosa École Polytechnique), ma con precoci interessi letterari che l'hanno portata a frequentare i corsi di scrittura dell'Orson Scott Card's Literary Bootcamp.Come molti altri autori di ascendenza non anglosassone, introduce nelle sue storie temi tipici di tradizione letterarie cui siamo forse meno avvezzi; nel caso specifico la famiglia, l'onore, il contrasto tra modernità e tradizione, la lotta della donna contro il suo ruolo subordinato; temi ancor oggi attuali nella letteratura cinese e dell'Estremo Oriente in generale.
Chi era lo straniero misterioso comparso al Pozzo di Mictlan proprio nei giorni in cui era stato finalmente raggiunto il fondo? E cosa voleva da Xochipil, una semplice operaia zoppa del pozzo? Forse era un semplice viaggiatore. Forse qualcosa di molto più pericoloso. In un'affascinante ambientazione post-apocalitica in chiave azteca, Aliette de Bodard, l'astro nascente della fantascienza internazionale vincitrice del premio Hugo, mette in scena l'eterna lotta tra antichi dèi e nuove credenze, creando un piccolo "American Gods" precolombiano.
Aliette de Bodard, scrittrice francese di origini vietnamite, è uno dei nomi di maggior rilievo nella fantascienza contemporanea emergente. Vincitrice nel 2007 del prestigioso premio "Writers Of Tne Future", finalista nel 2009 al premio John Campbell come miglior nuovo autore, è stata consacrata dalla vittoria al premio Nebula e al premio Locus col racconto lungo "Immersione". Il suo romanzo breve "Stazione rossa" è arrivato in finale al premio Nebula e al premio Hugo. Nata negli Stati Uniti e cresciuta tra gli USA, Londra e Parigi, è perfettamente bilingue; studi di matematica applicata e informatica, ingegnere di professione (la prestigiosa École Polytechnique), ma con precoci interessi letterari che l'hanno portata a frequentare i corsi di scrittura dell'Orson Scott Card's Literary Bootcamp.Come molti altri autori di ascendenza non anglosassone, introduce nelle sue storie temi tipici di tradizione letterarie cui siamo forse meno avvezzi; nel caso specifico la famiglia, l'onore, il contrasto tra modernità e tradizione, la lotta della donna contro il suo ruolo subordinato; temi ancor oggi attuali nella letteratura cinese e dell'Estremo Oriente in generale.