Un ex-partigiano, un badogliano e un ex-repubblichino, tutti reduci della seconda guerra mondiale, si ritrovano in un Tribunale di un'immaginaria città di provincia dove l'ipocrisia tenta di mettere alla sbarra l'ingenuità e i sogni di un ex-sessantottino. Nello svolgimento del processo e dei diversi ruoli interpretati dai tre reduci, rispettivamente nelle vesti di avvocato difensore, di pubblico ministero e di magistrato giudicante, emerge la vicenda di Giorgio Salvati, un reduce della rivoluzione del sessantotto, accusato ingiustamente di svariati reati. Dal confronto tra le diverse ideologie che i quattro rappresentano emergono le contraddizioni e i retaggi di una società impaludata nella più becera burocrazia, che non ha saputo chiudere i conti nemmeno con il passato più recente. Il trionfo di una verità processuale che riconosce l'innocenza di un imputato senza colpe, anche se raggiunta con un colpo di scena di natura bizantina, lascia intatta almeno la speranza di una giustizia terrena, consentendo all'amore di sconfiggere l'odio e la menzogna.
Processo a Littoria Marina (Italian Edition)
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